Addio a Tina Turner, leggenda della musica

La “regina del rock” Tina Turner aveva 83 anni. È morta dopo una lunga malattia nella sua casa di Küsnacht, vicino a Zurigo. Figlia di un pastore, poi approdata al buddismo, la cantante ha sempre evidenziato l’importanza della spiritualità nella sua vita. A lei, oltre all’enorme successo globale nel panorama del rock, si devono diverse collaborazioni musicali in chiave interreligiosa

Roma (NEV), 26 maggio 2023 – È morta a 83 anni dopo una lunga malattia, nella sua casa di Küsnacht vicino a Zurigo, la “regina del rock”, Tina Turner. Il suo vero nome era Anna Mae Bullock. Nata a Brownsville, nello stato del Tennessee, a soli dieci anni cantava già nel coro della chiesa della sua città, dove il padre Richard era pastore.

Approdata al buddismo, la cantante ha sempre evidenziato l’importanza della spiritualità nella sua vita. A lei, oltre all’enorme successo globale nel panorama del rock, si devono diverse collaborazioni musicali in chiave interreligiosa.

“Pratico la meditazione buddista. Quando sono stata devastata dai momenti più duri della mia vita, meditavo moltissimo. E ho visto che questo mi aiutava. Mi sento in pace con me stessa, ora. Recito ancora il Padre nostro e cerco di mettere in pratica ciò che Gesù dice alla mia vita. Mi sono avvicinata al buddismo perché avevo bisogno di un passo ulteriore, di approcci e concetti differenti. Avevo bisogno di un rinnovamento”. Così diceva nel gennaio 2018 Tina Turner a Cristiano Sanna, in un’intervista ora disponibile su Tiscali https://spettacoli.tiscali.it/musica/articoli/intervista-tina-turner/.

“Tina Turner (si legge sul sito della Sokka Gakkai riprendendo Living Buddhism – mensile della Sgi-Usa, intervista uscita nell’agosto 2018

https://www.sgi-italia.org/intervista-tina-turner/), nota in tutto il mondo come la ‘Regina del rock’, iniziò a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin nel 1973, a Los Angeles. Questo è il suo sessantesimo anno di attività in ambito musicale e il suo quarantacinquesimo di pratica buddista. Nel corso della sua carriera Tina ha venduto più di duecento milioni di album e singoli in tutto il mondo, vinto otto premi Grammy, ricevuto il Kennedy Center Honor per l’eccellenza nel mondo dell’arte e venduto più biglietti per i suoi concerti dal vivo di qualsiasi altro solista nella storia della musica”. Quell’anno le fu conferito il Recording Academy’s Lifetime Achievement Award.

Nell’ultimo decennio Tina aveva annunciato il suo ritiro dalle scene, ed era diventata cittadina svizzera sposando Erwin Bach, suo compagno da tanti anni.

“Ha realizzato – si legge ancora – diversi album musicali interreligiosi in collaborazione con l’amica e cantante Regula Curti, fondatrice della Beyond Foundation”.

In realtà, ricordava incalzata dalla pubblicazione buddhista, “non c’è stata nessuna rivelazione miracolosa da un giorno all’altro. Quando ero disperata, nei momenti peggiori recitavo Nam-myoho-renge-kyo per parecchie ore al giorno e vedevo che funzionava. Quando dovevo affrontare una situazione difficile, le risposte emergevano da dentro di me, e quando ne avevo bisogno erano proprio lì. Le mie reazioni erano appropriate alla situazione e sentivo che venivano da un luogo vero nelle profondità della mia vita, che chiamiamo l’innata saggezza del Budda. Piano piano, cominciavo a sentirmi di nuovo me stessa e ad avere accesso alla mia vera natura”.

Nel 1967 fu la prima artista afrostatunitense e la prima donna ad apparire sulla copertina della rivista Rolling Stone. Nel 1991, la regina del rock and roll è stata inserita nella Rock and Roll Hall of Fame. La sua carriera, di più di mezzo secolo, va dagli anni ‘60 agli anni duemila.