Roma (NEV), 24 novembre 2023 – È stato presentato ieri presso la sala stampa della Camera dei Deputati il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI). La pubblicazione (uscita anche in formato cartaceo come inserto del settimanale “Riforma”), quest’anno si intitola “Donne e lavoro: una violenza diffusa e nascosta”. Una serie di riflessioni, domande, versetti, approfondimenti, che accompagna alla riflessione giorno per giorno, legando idealmente il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, al 10 dicembre, Giornata mondiale per i diritti umani.
A partire da domani, l’Agenzia NEV pubblicherà una pagina al giorno dell’opuscolo (sempre accompagnando, comunque, la versione integrale). A breve sarà disponibile anche in inglese, tedesco, francese e spagnolo.
Qui di seguito, l’introduzione della pastora Mirella Manocchio, presidente FDEI.
“La presente Convenzione ha l’obiettivo di: – proteggere le donne da ogni forma di violenza e prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica; – contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi, ivi compreso rafforzando l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne”. (“Convenzione di Istanbul” del Consiglio d’Europa, Art. 1 l’Italia vi ha aderito con la Legge 119 – 2013)
Ormai è assodato: la disparità di genere passa anche attraverso il portafoglio! Le donne hanno un tasso occupazionale più basso degli uomini a livello europeo e in Italia il divario è tra i più alti, anche se dal 2021 vi è stato un incremento costante delle occupate e nel secondo trimestre del 2023 l’Istat informa che si è passati dal 51,3% del 2022 al 52,6%. Eppure se guardiamo il livello occupazionale femminile, secondo dati Eurostat del 2022, il divario retributivo medio europeo tra uomini e donne per ora lavorata è del 14,1%, ma nel 2022 l’Italia era 13,8 punti sotto la media europea. Inoltre, sempre nel nostro paese, dopo la nascita di un figlio molte donne lasciano o perdono facilmente il lavoro: solo il 43,6% ritorna occupata, mentre nel Sud e Isole il dato crolla al 29%. Ma perché dedicare i nostri “16 Giorni” sulle questioni donne-mondo del lavoro? In che misura possono essere collegate con la violenza sulla donna? Il gender pay gap e le altre discriminazioni connesse al mondo del lavoro, favoriscono condizioni di sudditanza economica e psicologica che lasciano bloccate molte donne in relazioni con uomini manipolatori, possessivi e violenti. Il XXIII Congresso della FDEI, svoltosi lo scorso marzo, relativamente al sistema lavorativo attuale che aliena, sfrutta e precarizza ha evidenziato che: “…tutto questo colpisce maggiormente le donne esponendole in molti casi ad un intreccio perverso in cui si combinano dipendenza economica, disparità salariale, ricatto sessuale e maternità negata”. A fronte di tale situazione bisognerebbe intervenire (qui il condizionale è d’obbligo!) con urgenza e forza, ognuno facendo la sua parte: la politica e i governi con appropriate disposizioni legislative e le coperture finanziarie per attuarle; le agenzie di formazione e la società civile nel suo complesso impegnandosi sul versante culturale per scardinare linguaggi e atteggiamenti pregiudizievoli e discriminatori da cui trae forza e sostanza la violenza contro le donne. Noi donne evangeliche continuiamo ad offrire il nostro contributo di analisi e riflessione, anche attraverso la composizione di questi 16 giorni: un lavoro collettivo fatto con competenza e passione per abbattere gli stereotipi di genere, per coltivare una cultura dell’uguaglianza e della parità, affermando con convinzione che un modo differente di relazionarsi tra gli esseri umani e con la creazione tutta non solo può esistere, ma è necessario; ed è quanto siamo chiamate e chiamati a fare come credenti se vogliamo porci nella sequela di Gesù Cristo.