COP28, la Cura del Creato al centro

Si apre oggi a Dubai il summit sul clima. I combustibili fossili al centro dei negoziati. Le chiese, con il Consiglio ecumenico, partecipano per fare "fronte comune per la giustizia climatica".

Galen Crout, unsplash

Roma (NEV), 30 novembre 2023 – Oggi si apre a Dubai la COP28, la 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si preannuncia come una feroce battaglia sull’uscita dai combustibili fossili e sul finanziamento della transizione energetica nei Paesi in via di sviluppo. Il 2023 sarà l’anno più caldo di sempre: è questa la previsione dell’Organizzazione metereologica mondiale che lancia l’allarme in apertura del summit. Presenti, tra le numerose delegazioni, anche le comunità religiose mondiali, “pronte a premere per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili, a spingere per la giustizia climatica e a presentare un fronte unito”, come si legge in un articolo del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC, in inglese WCC), che partecipa all’evento.

Members of the WCC delegation on the first day of COP28. From left to right: Bill Somplatsky-Jarman, Presbyterian Church USA, Athena Peralta, WCC staff, Rev. Henrik Grape, WCC staff, JoyKennedy, United Church of Canada, Manoj Kurian, WCC staff, Rev Chebon Kernell, Oklahoma Indian Missionary Conference, Julia Rensberg, Church of Sweden, and Rev. Prof. Dr Jerry Pillay, WCC general secretary.

“Facendo seguito a una lunga storia di impegno sulla giustizia climatica – si legge in una nota del CEC – la partecipazione della delegazione del Consiglio ecumenico alla COP28, guidata dal segretario generale Jerry Pillay, e formata da rappresentanti delle chiese membro del WCC e da membri dello staff del WCC, è anche un’opportunità per il WCC di esprimere le sue preoccupazioni sull’emergenza climatica, alzando la sua voce profetica e portando alla luce le buone pratiche e alcune forti testimonianze da parte delle voci della comunità ecumenica. Altrettanto importante è l’opportunità di aggiungere dimensioni spirituali all’argomento e sottolineare la necessità di considerare aspetti scientifici e religiosi per far fronte al cambiamento climatico e per promuovere la giustizia climatica”.

Intanto oggi il presidente della Cop28, Sultan Al Jaber, in apertura della Conferenza sul clima, ha sottolineato l’esigenza di “Non omettere “alcun argomento” dai testi che saranno negoziati nell’arco di due settimane dai delegati di quasi 200 Paesi, quindi nemmeno i combustibili fossili”. Su questo nodo cruciale il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, in un’intervista rilasciata all’AFP, ha denunciato la mancanza di “volontà politica” per evitare la “catastrofe” climatica. “Ovviamente, sono fortemente a favore di un testo che includa un’eliminazione graduale (dei combustibili fossili)”, anche con un calendario progressivo, ha detto, sostenendo che sarebbe un “peccato” attenersi a una semplice “riduzione vaga ed evasiva”.


Per approfondire: il dossier della Commissione GLAM sulla Cop28