Davos, Consiglio ecumenico: “Prendano decisioni per il bene comune”

Entra nel vivo oggi la riunione del World Economic Forum. Il Consiglio ecumenico delle chiese ha lanciato un appello ai "potenti della Terra" affinché le loro decisioni siano "non solo nell’interesse a breve termine di pochi privilegiati ma per il bene a lungo termine di tutte le persone e della nostra casa comune".

Evangeline Shaw, unsplash

Roma (NEV), 16 gennaio 2024 – Entra oggi nel vivo il World Economic Forum di Davos, giunto alla 54esima edizione. Il Consiglio ecumenico delle chiese ha lanciato un appello ai “potenti della Terra” affinché le loro decisioni siano “non solo nell’interesse a breve termine di pochi privilegiati ma per il bene a lungo termine di tutte le persone e della nostra casa comune”.
L’incontro annuale del Forum economico mondiale “si riunisce sotto il titolo molto appropriato “Ricostruire la fiducia” – ha dichiarato ieri Jerry Pillay, Segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (WCC in inglese) – La fiducia è l’ingrediente essenziale senza il quale le società umane – e la comunità globale – semplicemente non possono funzionare. Tuttavia, nel mondo diviso e sempre più conflittuale di oggi, la fiducia è un bene estremamente scarso. Inoltre, le società afflitte da disuguaglianze fuori controllo e ingiustizie economiche diventano inevitabilmente meno stabili e più disfunzionali. Mentre alcuni dei partecipanti a Davos sono essi stessi portatori di disuguaglianza, ingiustizia e divisione, vogliamo credere che molti altri siano sinceramente impegnati a esercitare la loro considerevole influenza per promuovere una maggiore misura di giustizia e pace nel mondo […] E alla base di tutto, un rinnovato fondamento etico deve guidare il processo decisionale su questioni così importanti e in un momento storico così critico. Considerato il numero senza precedenti di crisi globali – soprattutto legate al clima, ai conflitti e alla disuguaglianza economica – c’è un urgente bisogno di cooperazione e azione, piuttosto che di divisione e competizione non costruttiva. […] Il potere di questo incontro deve essere sfruttato per ricostruire la fiducia e rinnovare l’impegno nella cooperazione multilaterale nell’affrontare queste crisi, non solo nell’interesse a breve termine di pochi privilegiati ma per il bene a lungo termine di tutte le persone e della nostra casa comune”.

Oggi John Kerry, inviato speciale degli Stati Uniti per il clima ed ex segretario di Stato, interverrà in una sessione dedicata alla coalizione per sviluppare tecnologie pulite. A seguire è prevista una conversazione con il primo ministro e ministro degli Affari Esteri dello Stato del Qatar, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani. Sempre in mattinata sono attesi gli interventi del premier cinese Li Qiang e della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen. Nel primo pomeriggio sarà infine il turno del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.