Chi nasce o cresce in italia è italiano!

Si è svolto oggi pomeriggio in piazza del Pantheon a Roma il primo sit-in di febbraio dell'#Italiasonoanchio, la campagna per la riforma sulla legge della cittadinanza che la Federazione delle chiese evangeliche in Italia sostiene sin dal primo giorno. Per il governo era presente il ministro Graziano Delrio. Prossimo appuntamento: martedì 14, stessa piazza stessa ora

Roma (NEV), 7 febbraio 2017 – “La maestra Milena veniva da Firenze per insegnare italiano a me, Chen e Albano. Dopo tutti questi anni la lingua l’ho imparata, pure il dialetto. E mi sono dilettato a cucinare le lasagne, seguire il calcio la domenica, parlare gesticolando, imprecare alla guida, bere il caffé al bancone. Ora è anche tempo che l’Italia mi riconosca come suo cittadino e mi permetta di votare, viaggiare all’estero sereno e accedere ai concorsi pubblici alla pari di Alessandro, Niccolò e degli altri vecchi compagni di classe”. E’ questa “cartolina”, scritta nel lontano 2000 da Arber di San Giovanni Valdarno (Arezzo) – uno dei tanti “italiani senza cittadinanza” che ancora oggi attendono la riforma della legge 91 del 1992 – che i rappresentanti della campagna #italiasonoanchio, riuniti questo pomeriggio in Piazza del

Fatima porge al ministro Delrio la cartolina scritta da Arber

Pantheon a Roma, hanno consegnato al ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, unico rappresentante del governo che ha raggiunto i manifestanti in strada. Dopo aver salutato con cordialità i presenti, il ministro – che nel 2011, in qualità di sindaco di reggio Emilia, fu tra i fondatori dell’#Italiasonoanchio – ha letto ad alta voce la cartolina offertagli da Fatima, una “non ancora italiana di Reggio Emilia”; interrogato sul difficile iter della riforma, al momento impantanata al Senato nonostante il favore dello stesso presidente del Senato Pietro Grasso, che meno di ventiquattrore fa, in un tweet, si è dichiarato favorevole alla sua approvazione, il ministro Delrio ha risposto: “Dobbiamo portarla avanti, si tratta di convincere chi non lo è. Farò del mio meglio all’interno della maggioranza cui appartengo”.

Fatima, una “non ancora italiana di Reggio Emilia”

Più esplicite, dall’altro lato della piazza, le motivazioni dei manifestanti. Che in attesa della mobilitazione nazionale indetta per martedì 28, già da oggi hanno portato con loro un passaporto a grandezza umana, dove al posto della foto ogni “italiano senza cittadinanza” ha aggiunto la propria faccia. Sotto, a scanso di equivoci, l’hashtag #senatorispondi. “La nostra richiesta è la stessa di una settimana fa: chiediamo che il Senato calendarizzi e discuta in aula la riforma sulla cittadinanza già approvata dalla Camera”, ha ribadito ai giornalisti presenti Filippo Miraglia dell’ARCI, uno dei portavoci della campagna. “Non ci sono impedimenti oggettivi, l’unico freno è politico”, gli ha fatto eco Antonio Russo delle ACLI. Al loro fianco, come sempre, una pluralità di voci che si batte dalla primavera del 2012, quando i promotori dell’#Italiasonoanchio consegnarono alla Camera una legge d’iniziativa popolare forte di 110 mila firme. Tra queste voci, sin dal primo momento, quella della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.