COP23. L’impegno delle chiese cristiane per la Conferenza sul clima di Bonn

Roma (NEV), 30 ottobre 2017 – Si terrà a Bonn, in Germania, ma sarà presieduta dalle isole Fiji, la 23a Conferenza delle parti (COP23) sul cambiamento climatico, convocata dal 6 al 17 novembre prossimi per iniziativa delle Nazioni Unite.

Anche questa la COP23 vedrà in prima linea associazioni ecclesiastiche, organizzazioni ecumeniche, chiese ed esponenti religiosi. Un’ampia alleanza di partner protestanti e cattolici tedeschi ha organizzato un fitto programma di eventi che hanno preso il via lo scorso 29 ottobre con l’apertura della mostra “Up and Away. Spostamenti (in)volontari. Fughe, dislocamenti, migrazioni”, e si concluderanno il prossimo 28 novembre.

“La drastica riduzione globale delle emissioni di gas serra sarà cruciale per il futuro dell’umanità su questa terra. Le sfide ancora da affrontare in campo economico, industriale e sociale rimangono enormi”, si legge nella presentazione del programma delle chiese che prosegue: “Attraverso laboratori, seminari e dibattiti, intendiamo esaminare le questioni legate alla protezione del clima e gli effetti già evidenti del cambiamento climatico”.

“Una riflessione – proseguono gli organizzatori – che sarà accompagnata da culti, eventi di carattere spiritual rivolti ai partecipanti della COP23 e aperti a chiunque sia in Bonn”.

Tra le tante iniziative in programma, segnaliamo la “Missa Gaia”, la Messa per la Terra di Paul Winter e Jim Scott, un concerto per coro, orchestra e video sequenze, che unisce vari stili musicali – dal gregoriano alla musica d’organo al gospel. Non solo strumenti e voci umane sono coinvolti in questa celebrazione del creato, ma anche i suoni della natura: gli ululati del lupo sfumano nel Kyrie, e il canto delle balene accompagna il Sanctus.