Turchia. Aumentati nel 2016 gli attacchi contro chiese evangeliche

L’Associazione delle chiese protestanti ha diffuso un rapporto che documenta l'impennata di intimidazioni e attacchi subiti in territorio turco

Roma (NEV), 7 febbraio 2017 – E’ stato reso pubblico un rapporto a cura dell’Associazione delle chiese protestanti presenti in Turchia contenente l’elenco delle intimidazioni e degli attacchi subiti in territorio turco nel corso del 2016. Secondo le informazioni riportate nel rapporto è aumentato il numero dei luoghi di culto di fatto confiscati da autorità locali ed enti governativi, che in alcuni casi non possono essere dalle comunità evangeliche utilizzati nemmeno come luogo d’incontro. Un clima che si insinua anche nelle scuole: sarebbero infatti aumentate le pressioni e vessazioni subite da studenti cristiani da parte di loro coetanei. Non ne esce indenne neanche la stampa, tant’è vero che è stata registrata un’impennata di articoli giornalistici, pubblicazioni e pronunciamenti pubblici offensivi e provocatori nei confronti delle chiese e, in generale, di cristiani.

Tra gli ultimi avvenimenti del 2016 si ricorda il fermo di due pastori evangelici statunitensi. In particolare, ha avuto sviluppi poco incoraggianti la vicenda del pastore Andrew Craig Brunson, responsabile della chiesa evangelica di Izmir (Smirne Diriliş Kilisesi): dapprima tenuto in custodia per 64 giorni presso la stazione di polizia con l’accusa di svolgere attività che rappresentavano una “minaccia alla sicurezza nazionale”, il pastore è stato poi arrestato su ordine del tribunale locale come un membro dell’organizzazione che fa capo al predicatore islamico Fethullah Gülen residente negli USA, e accusato da Ankara come responsabile del fallito golpe dello scorso 15 luglio.