Roma (NEV), 3 giugno 2015 – E’ stata la Germania a ospitare quest’anno l’incontro europeo dei Consigli nazionali di chiese (ENCC). Organizzato dalla Conferenza delle chiese europee (KEK) e ospitato dalla Comunità di lavoro delle chiese in Germania (ACK), l’evento ha portato a Berlino, dal 26 al 29 maggio scorsi, venticinque partecipanti da 15 paesi europei per discutere di relazioni tra chiese e Stato, cambiamenti climatici, ma soprattutto per scambiare informazioni ed esperienze, cercando di immaginare il ruolo futuro degli stessi Consigli nazionali. A far da filo conduttore alle diverse sessioni è stato il “Pellegrinaggio per la giustizia e la pace”, il programma lanciato dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) nell’Assemblea di Busan 2013. “A questo proposito, la KEK ha deciso di lanciare per il 2015 un pellegrinaggio per la giustizia climatica che vedrà riuniti i rappresentanti delle chiese e delle religioni a Parigi per la Conferenza delle Parti (COP21) del prossimo dicembre”, ha spiegato Peter Pavlovic, segretario agli studi della KEK, che, nel corso della riunione, ha anche annunciato una consultazione europea sul tema, da tenersi in Germania in ottobre.
Nei quattro giorni di lavoro i partecipanti hanno potuto analizzare più da vicino la struttura dei diversi Consigli nazionali. “Vi sono sostanzialmente tre tipologie che indicano un diverso sviluppo del dialogo ecumenico – spiega il pastore Luca Baratto che a Berlino ha rappresentato la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -. La più diffusa è quella di Consigli che raggruppano le tre grandi famiglie cristiane, cattolica, ortodossa e protestante. Vi sono poi Consigli costituiti dalle sole chiese protestanti e ortodosse ma che hanno consultazioni istituzionalizzate con le chiese cattoliche nazionali, com’è il caso dell’Irlanda. Infine, delle federazioni limitate alle sole chiese protestanti, come in Italia e in Portogallo”. Nonostante queste diversità l’incontro ha fatto emergere dei temi comuni, primo fra tutti quello delle politiche migratorie dell’UE. “Non c’è Consiglio che non abbia rilasciato una dichiarazione pubblica sul dramma di chi muore nel Mediterraneo nel tentativo di raggiungere l’Europa”, ha riportato Baratto sottolineando come “grande attenzione abbia suscitato il progetto della FCEI ‘Mediterranean Hope’, dalla costituzione dell’osservatorio di Lampedusa al progetto degli ‘Humanitarian desk’ in Marocco”.
Infine, il rapporto tra Stato e chiese è stato esaminato dal punto di vista istituzionale e politico, attraverso l’incontro con Joachim Ochel, consulente teologico dell’ufficio della Chiesa evangelica in Germania (EKD) presso il Bundestag di Berlino e gli uffici dell’UE a Bruxelles, e con il parlamentare dei verdi Volker Beck. Infine, la questione della persecuzione dei cristiani nel mondo è stata presentata dall’Associazione Stephankreis costituita da parlamentari del Bundestag.