Crisi migratoria. A Roma una delegazione della Chiesa evangelica in Germania

L’incontro questa mattina con esponenti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

Roma (NEV), 30 settembre 2015 – In tema di flussi migratori la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha accolto questa mattina nei propri locali una delegazione della Chiesa evangelica in Germania (EKD). La breve visita – svoltasi nel quadro di una missione a favore di politiche migratorie più eque a livello europeo (il gruppo ha incontrato tra gli altri, il prefetto Mario Morcone, direttore del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno) – è stata l’occasione per uno scambio di informazioni sulle attività delle stesse chiese nel campo dell’accoglienza di rifugiati e migranti.

In particolare è stato illustrato il progetto Mediterranean Hope della FCEI che da più di un anno è presente a Lampedusa con un osservatorio sulle migrazioni, a Scicli (RG) con una casa di accoglienza e scambio culturale, a Roma con un relocation desk, mentre in Marocco, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, a breve entrerà nella sua fase operativa un humanitarian desk, con l’apertura in via sperimentale di corridoi umanitari verso l’Italia. La delegazione dell’EKD – guidata dal teologo Martin Dutzmann e dal vescovo luterano di Berlino Markus Dröge – ha espresso scetticismo per i cosiddetti “hotspot” per la registrazione e la ridistribuzione dei profughi istituiti dall’Unione europea. Piuttosto, dicono i rappresentanti dell’EKD, bisogna entrare nell’ottica che debbano veramente essere i paesi più forti della UE, come la Germania e la Svezia, a fare la parte del leone per quanto riguarda l’accoglienza dei profughi, sollevando paesi come l’Italia e la Grecia.