Roma (NEV), 19 ottobre 2017 – La Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni (LIBE) del Parlamento europeo ha approvato oggi una proposta di riforma delle norme che vincolano il richiedente asilo alla permanenza nel primo Stato di in ingresso nell’Unione europea (UE). La proposta, firmata dalla relatrice svedese Cecilia Wikstrom, tra le altre cose faciliterebbe anche i ricongiungimenti familiari e darebbe maggiori tutele ai minori migranti. “È un risultato importante e apprezzabile, dovuto anche alla determinazione della relatrice per i Socialisti e Democratici, l’europarlamentare italiana Elly Schlein – dichiara Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) -. Ora speriamo che il Consiglio europeo recepisca in pieno e in tempi rapidi il testo votato in sede parlamentare. Le vecchie norme del Regolamento di Dublino – prosegue Naso – hanno scaricato l’onere dell’accoglienza dei migranti sui paesi geograficamente più esposti, l’Italia primo tra tutti. Ora speriamo in una inversione di rotta che garantisca ai richiedenti asilo la libertà di scegliere tra una rosa di paesi e il diritto a ricongiungimenti familiari più facili e veloci, soprattutto per i minori”. La FCEI in questi mesi, insieme al Tavolo Asilo, in diverse sedi ha contribuito alla rivisitazione del cosiddetto “Sistema Dublino”.
“Negli ultimi giorni varie personalità hanno ribadito che l’impegno dell’Italia per l’accoglienza e l’integrazione dei richiedenti asilo ha salvato l’onore dell’Europa – conclude Naso –. È un bel riconoscimento ma del tutto ipocrita e persino farsesco se non produce una rapida conversione delle politiche migratorie nella direzione dell’apertura di canali sicuri e legali per quanti hanno diritto alla protezione internazionale e di una vera solidarietà europea nella gestione dei flussi”.