La lotteria dell’ingresso per lavoro in Italia

Oggi al Senato la campagna Ero straniero, alla quale aderisce anche la FCEI, ha presentato i "veri numeri del decreto flussi", con un'analisi dell'impatto degli interventi normativi in materia di ingressi per lavoro: nel 2022 solo un terzo delle persone autorizzate all'ingresso ha ottenuto contratto e documenti.

Roma (NEV), 20 dicembre 2023 – Come si fa a venire a lavorare in Italia, se sei straniero/a? Ci si affida alla lotteria. La lotteria del decreto flussi e dei famigerati “click day”. Se n’è parlato oggi, 20 dicembre, al Senato, in occasione della conferenza promossa dalla campagna Ero Straniero, alla quale aderisce, tra le altre realtà della società civile, anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

Anzi tutto, come funziona attualmente l’ingresso di persone di paesi terzi per lavoro in Italia? “Lavoratrici e lavoratori di paesi terzi per lavorare in Italia devono essere individuati da aziende e famiglie dall’estero e fati entrare nell’ambito delle quote d’ingresso annualmente stabilite con il decreto flussi e nei limiti previsti del documento di programmazione triennale, così come stabilito nel Testo unico immigrazione”, si legge nel dossier presentato oggi a Palazzo Madama. Un decreto annuale programma dunque i flussi – di qui il nome “decreto flussi”, appunto – e individua le date a partire dalle quali è possibile presentare le domande: il già citato “click day”. Ma come sono andate queste procedure fino ad ora? Male, a quanto sostiene Ero Straniero.  “Con oltre 600.000 domande inoltrate per 136.000 quote di ingresso disponibili hanno confermato che le quote fissate vanno esaurite in pochi minuti e buona parte delle domande vengono escluse”, si legge ancora nel comunicato diffuso dopo l’incontro odierno, moderato dall’operatrice della FCEI Giulia Gori. Nel 2022, in particolare, solo un terzo delle persone autorizzate all’ingresso ha ottenuto contratto e documenti.

“Il sistema del decreto flussi è inefficace, finisce per determinare nuova precarietà sociale e irregolarità e va superato”, conclude la campagna. Perciò, la rete ha elaborato alcune proposte: “l’introduzione di percorsi di ingresso diversificati e flessibili, di un permesso di soggiorno per ricerca lavoro attraverso “sponsor”, per ricerca di lavoro con richiesta di visto presentata direttamente dal lavoratore o dalla lavoratrice, l’introduzione di due meccanismi ad hoc  di regolarizzazione su base individuale (attraverso un contratto di lavoro o per radicamento sociale)”.

All’evento di oggi al Senato hanno portato la loro testimonianza Fabrizio Coresi (ActionAid), Francesco Mason (Asgi), Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Laura Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina.

Qui tutti i materiali relativi al dossier, con la sintesi del documento, l’analisi e il comunicato stampa.


La campagna Ero straniero è promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Oxfam Italia, ActionAid Italia, ACLI, Legambiente Onlus, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.