#GlobalStrikeForFuture. 15 marzo per il clima

La GLAM condivide le ragioni dello sciopero globale per il clima del prossimo 15 marzo e chiede di voltare pagina rispetto ad un modello di sviluppo che si basa sulla cementificazione, sulla crescita illimitata e sulle energie fossili

Credits to Lena Ignestam

Roma (NEV), 13 marzo 2019 – “Per decenni abbiamo detto che un modo di produzione che genera rifiuti distrugge il futuro ed esprime disprezzo per la creazione di Dio. I cosiddetti rifiuti sono ciò che viene scartato: per l’economia e la coscienza diffusa sono una esternalità, qualcosa che ci si lascia indietro come se smettesse di esistere, ma i ‘rifiuti’ invadono i mari, i suoli, entrano nelle catene animali”. Con un testo che inizia con queste parole Antonella Visintin, a nome della Commissione Globalizzazione e Ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha espresso la condivisione delle ragioni dello sciopero globale per il clima del prossimo 15 marzo, Global Strike For Future.

“I rifiuti, l’inquinamento, l’alterazione degli equilibri vitali del pianeta pregiudicano la biodiversità e sono responsabili della componente antropica del cambiamento climatico, oggi molto consistente, e ininfluente prima della cosiddetta rivoluzione industriale – continua il documento -. Anche il cambiamento climatico  continua ad essere considerato una esternalità da mitigare e a cui adattarsi e non viene assunto come un dato che richiede una urgente conversione, e così esso acquista dimensioni sempre maggiori, irreversibili e incalcolabili”.

L’iniziativa Global Strike For Future nasce dall’esempio di Greta Thunberg, una ragazza svedese di 15 anni che da agosto 2018, ogni venerdì, protesta fuori dal parlamento svedese – e quindi fa sciopero a scuola – per chiedere al governo svedese e agli altri stati di agire concretamente per arginare i cambiamenti climatici. Sulla scia della sua iniziativa migliaia di bambini e adolescenti in tutto il mondo sono scesi in piazza pacificamente con quattro richieste fondamentali: il governo deve dichiarare l’emergenza climatica; informare il pubblico sulla gravità della situazione climatica; riformare il curriculum scolastico nazionale per includere la crisi ecologica; abbassare l’età del voto a 16 anni.

Il prossimo appuntamento globale sarà il 15 marzo.

“In Italia – prosegue il documento della GLAM-  prendere sul serio e camminare insieme vuol dire assumere la necessità di voltare pagina rispetto ad un modello di sviluppo che ancora si basa sulla cementificazione, che parla di economia circolare ma non la pratica, che si basa sulla crescita illimitata di beni e servizi e che dichiara di attuare una transizione energetica mentre partecipa a missioni di guerra per difendere gli interessi geopolitici e l’approvvigionamento di energie fossili”.

“Pensare ad un sistema economico non più centrato sul profitto di pochi ma sul soddisfare le necessità di tutti, al servizio delle persone e dell’ambiente che rispetti i tempi e gli spazi della vita che non sono quello del mercato” è l’invito della GLAM  verso un creato di giustizia e pace.

 

Dichiarazione di Greta Thunberg  alla Conferenza delle parti per il cambiamento climatico, a Katowice, nel dicembre 2018.

“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.

Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. (…) Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso.

Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.

Finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. Non siamo venuti qui per pregare i leader a occuparsene. Tanto ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo. Grazie”.