Metodisti britannici. Eco-chiese in crescita

Roma (NEV), 19 marzo 2019 – Continua l’impegno della chiesa metodista per ridurre l’impronta ecologica sulla creazione di Dio. Sono state istituite le certificazioni Eco Circuit e Eco District (eco-circuito o eco-distretto) che vanno a integrare e supportare il crescente interesse verso le cosiddette “Eco-chiese”.

L’iniziativa vede insieme la chiesa metodista e l’organizzazione A Rocha UK (una rete internazionale di organizzazioni ambientali di ispirazione cristiana fondata in Portogallo nel 1983 da un pastore anglicano), ed è simile ad altre iniziative come quella della chiesa d’Inghilterra. Questi riconoscimenti certificano l’impegno di circuiti e distretti nel prendersi cura del creato e incoraggeranno un ulteriore impegno per chiese locali ecosostenibili. Per diventare eco-circuito o eco-distretto è necessario raggiungere una serie di obiettivi e requisiti fra i quali avere una politica ambientale concordata, promuovere iniziative ambientali e aver raggiunto un determinato livello rispetto alla gestione ambientale negli uffici e negli edifici.

“L’emergenza climatica è sempre più chiara – ha dichiarato Michaela Youngson, presidente della Conferenza della chiesa metodista –. Come nazione abbiamo iniziato a ridurre le emissioni di carbonio, ma non abbastanza velocemente. Invito il nostro governo a mettere in atto politiche di riduzione delle emissioni di carbonio nazionali nel più breve tempo possibile. Le nostre chiese stanno rispondendo a questa crisi in molti modi. Il riconoscimento di eco-chiesa è un ottimo modo per riconoscere questi sforzi. È un programma semplice e diretto. Incoraggio ogni metodista a considerare di diventare chiesa ecologica. Oggi la chiesa metodista lancia anche l’Eco Circuit e l’Eco District, consentendo alla Chiesa metodista di rispondere all’emergenza a tutti i livelli”.

Bala Gnanapragasam, vicepresidente della Conferenza della chiesa metodista, ha detto: “Quest’anno ricorre il decimo anniversario della pubblicazione del rapporto ‘Hope in God’s Future’ alla Conferenza metodista. La nostra speranza è in un Dio fedele che si compiace della creazione. Questa speranza è quando trasformiamo le parole in azioni. Sia la ‘quaresima vivente’ sia la ‘chiesa ecologica’ sono opportunità per noi di unirci a partner ecumenici. I circoli e i distretti metodisti si uniscono alle eco-chiese con le diocesi della chiesa d’Inghilterra e i sinodi della Chiesa riformata unita. Insieme, possiamo agire per proteggere la creazione di Dio per le generazioni future”.

La “quaresima vivente” è una iniziativa del Joint Public Issues Team (JPIT), un gruppo che vede insieme la Chiesa riformata unita (URC), l’Unione battista di Gran Bretagna, la chiesa di Scozia e la chiesa metodista, per creare un clima di cambiamento. A partire dalla consapevolezza che il tempo per il cambiamento è sempre meno, e che le persone ancora sono insicure rispetto al contributo concreto che possono mettere in atto, la campagna quaresimale lancia sei sfide che riguardano la riduzione nel consumo di carne, l’uso di trasporti alternativi, l’impegno a un’ora quotidiana senza energia elettrica, l’abolizione della plastica usa e getta, l’impegno a comprare prodotti a km 0 e all’evitare l’acquisto indiscriminato di prodotti.

Simili iniziative sono attive in Francia, con le chiese “verdi” per una conversione ecologica, progetto che coinvolge chiese locali, parrocchie, monasteri, che possono richiedere di certificare il loro impegno per la tutela dell’ambiente con l’etichetta “Église verte” (chiesa verde).

In Italia è attivo il sistema “Gallo verde”; nato in Germania nel 2001 con il nome “Grüner Gockel” è un progetto di gestione ambientale specifico per le realtà ecclesiastiche che ha visto l’adesione di numerose chiese protestanti, cattoliche e ortodosse in diversi stati europei.