Roma (NEV), 17 maggio 2019 – Il portale del Patrimonio culturale metodista e valdese propone sulla sua pagina facebook un video su Tullio Vinay e sul centro ecumenico di Agape, nelle Valli valdesi (a Prali, in provincia di Torino), luogo simbolo di riconciliazione e dialogo.
4 minuti di immagini e ricordi, attraverso le parole di Erica Gay, residente e segretaria del centro dal 1954 al 1966. “Si alzava per primo e andava a letto per ultimo” racconta Gay, parlando della grande energia di Vinay; e ancora: “Non avevamo il telefono, che bello che era, senza telefono”. Le telefonate arrivavano al ristorante di Ghigo dove, per segnalare le chiamate, mettevano un lenzuolo in vista. Un colore era per segnalare una telefonata diretta a Vinay, un lenzuolo di un altro colore se la telefonata era genericamente per Agape.
Il pastore Tullio Vinay nacque a La Spezia il 13 maggio 1909. Fu direttore di ‘Gioventù evangelica’ (futura rivista della Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI), fondatore del Servizio Cristiano, senatore della Repubblica dal 1976 al 1983. Partecipò a una commissione d’inchiesta sui crimini in Sud Vietnam, promossa da Amnesty International e Pax Christi.
Da una sua visione nacque Agape. “La costruzione di questo luogo, simbolo di amore, riconciliazione, cooperazione e di cura delle ferite del conflitto mondiale, inizia nel 1947 grazie a Tullio Vinay che coinvolge centinaia di giovani in un neo nascente progetto ecumenico internazionale. Al progetto collabora anche l’amico architetto Leonardo Ricci, dando ad Agape una fisionomia particolare di incredibile modernità” si legge sulla SCHEDA NEV.
Il centro di Agape, inaugurato nel 1951, ha attraversato il passaggio al II millennio e continua ancora oggi il suo lavoro all’insegna della formazione, della riflessione e dell’incontro di persone, modelli di vita e di pensiero.
Guarda il VIDEO sulla pagina del Patrimonio culturale.
Il portale del Patrimonio culturale metodista e valdese è il punto di accesso al catalogo di tutti i relativi beni culturali. Creato dalla Tavola valdese, ha una doppia veste, divulgativa e specialistica. Nell’archivio, una sorta di museo virtuale, è possibile consultare, approfondire e accedere alle schede di foto, libri, documenti, luoghi, oggetti, ricerche semantiche fra cui documenti risalenti al ‘600.