Imparo ciò che vivo. Scuole in festa per la giornata conclusiva

Si è concluso a Roma il percorso annuale del progetto Imparo ciò che vivo sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa evangelica luterana in Italia

Roma (NEV), 30 maggio 2019 – Si è concluso lo scorso 28 maggio, con un evento aperto presso il Teatro Don Bosco di Roma, il progetto “Imparo ciò che vivo” portato avanti dall’Associazione Bimbo Aquilone onlus con i fondi 8 per Mille della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI). Imparo ciò che vivo, giunto alla sua terza edizione, ha come scopo quello di educare al rispetto dell’altro e considerare la diversità come fonte di ricchezza e interagisce con bambini e bambine delle classi quarta e quinta della scuola primaria e di prima e seconda media inferiore. Il percorso proposto agli studenti si articola attraverso diverse aree tematiche come: la lotta al bullismo e al cyberbullismo, la società pluralista, i diritti dei minori e la loro difesa, opportunità e rischi nell’uso della tecnologia, le regole d’oro della buona cittadinanza, alimentazione sana e corretti stili di vita.

Alla giornata conclusiva del progetto hanno partecipato, oltre ai ragazzi e alle ragazze delle scuole coinvolte, gli insegnanti, le famiglie e diverse personalità che hanno contribuito a varie fasi del progetto, come la psicologa Anita Curatola e la medico Francesca Cannata. L’avvocata Francesca Aliberti, che ha coordinato le attività del progetto, ha introdotto i lavori.

Presente anche l’assessora alla Scuola e cultura del Municipio VII del Comune di Roma, Elena De Santis, che ha sottolineato l’importanza che “questa giornata si svolga durante la settimana della scuola pubblica convocata dal Municipio e iniziata il 17 maggio, Giornata Mondiale contro l’Omofobia la Bifobia e la Transfobia”. L’assessora si è rivolta ai ragazzi e alle famiglie ricordando che “l’adolescenza è una fase importantissima della vita e viverla in modo positivo è fondamentale anche per il futuro della persona. La nostra Costituzione ci protegge e ci dona dei diritti – ha detto De Santis – e la scuola, come istituzione più vicina ai ragazzi e alle ragazze, rappresenta un’importante esperienza formativa che deve contribuire a rendere il mondo un posto bello in cui vivere”.

È intervenuto anche Jacopo Marzetti, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio, che ha ringraziato l’associazione Bimbo Aquilone, la CELI e le scuole coinvolte per l’impegno in questo progetto. Marzetti, rimarcando la positività di iniziative così forti di condivisione e impegno, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento delle famiglie e ha invitato i ragazzi e le ragazze “ad essere protagonisti delle vostre vite. Rispettatevi e studiate con impegno e passione per la vostra vita” ha concluso.

L’arbitro di calcio internazionale Maurizio Mariani ha dialogato con i ragazzi complimentandosi per i lavori svolti durante quest’anno. “Vi auguro di essere sempre dei capitani – ha detto –  che vuol dire essere leader, non emergere per la forza fisica ma per la capacità essere un punto di riferimento per gli altri”.

Grande la partecipazione degli studenti che, guidati dalle insegnanti, hanno esposto i loro lavori su bullismo, cyberbullismo, costituzione italiana. Ogni classe si è espressa attraverso l’esposizione dei lavori realizzati, piccole recite e momenti ludici.

L’avvocata Daniela Barbuscia, responsabile della Diaconia della Chiesa evangelica luterana in Italia, e coordinatrice del progetto si è detta molto soddisfatta dei risultati raggiunti: “lavorare con i ragazzi è sempre una grande soddisfazione in termini di partecipazione e di raggiungimento degli obiettivi. È stato molto bello poter condividere insieme questa giornata in cui abbiamo tirato le somme di un lavoro durato un intero anno, ed è stato straordinario vedere con i nostri occhi e sentire quanto i ragazzi abbiamo appreso e compreso degli obiettivi del nostro progetto. È stata una giornata davvero eccezionale”.