#OpenArms. FCEI e Valdesi a David Sassoli (Parlamento europeo): pronti ad accoglienza immediata

In una lettera indirizzata al presidente del Parlamento Europeo, le chiese protestanti ribadiscono la loro disponibilità ad accogliere i naufraghi a bordo del rimorchiatore della ONG spagnola, che si trova da 11 giorni in mare aperto in attesa di un porto sicuro. Serve con urgenza “una soluzione umanitaria, tecnica e provvisoria per dare sollievo a persone già oggi allo stremo”. In corso evacuazione medica di due donne disposta da Malta

Foto Proactiva Open Arms

Roma (NEV/CS38), 12 agosto 2019 – Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, e il moderatore della Tavola valdese, organo che rappresenta ufficialmente le chiese metodiste e valdesi, pastore Eugenio Bernardini, scrivono al Presidente del Parlamento europeo On. David Sassoli per riaffermare la disponibilità ad accogliere i profughi soccorsi dalla nave Open Arms lo scorso 2 agosto.

“Vogliamo ribadire a lei e al Parlamento europeo la disponibilità delle strutture della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e della Tavola valdese a farsi carico dell’accoglienza di queste persone in attesa che, doverosamente, si definisca quell’accordo europeo che lei stesso ha opportunamente auspicato – si legge nella missiva, che prosegue invitando a – mettere al primo posto la salute e il destino di persone che hanno già subito gravi traumi”.

Negro e Bernardini, che quattro giorni fa avevano già scritto al Premier Giuseppe Conte e al ministro Matteo Salvini offrendo la disponibilità ad accogliere, chiedono con urgenza una “soluzione umanitaria, tecnica e provvisoria che avrebbe il grande merito di dare sollievo a persone già oggi allo stremo”.

Sia la FCEI, attraverso il programma Mediterranean Hope, sia la Tavola valdese per mezzo della Diaconia valdese sono già operative in attività di accoglienza e nella gestione, insieme alla Comunità di Sant’Egidio, dei “corridoi umanitari”, frutto di un protocollo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno.

La Open Arms è all’11° giorno in mare aperto con oltre 160 persone a bordo. Nella notte si è resa necessaria l’evacuazione medica per un sospetto caso di tubercolosi e, questa mattina, per una donna colpita da polmonite e un’altra affetta da tumore al cervello. Le due donne, con le loro famiglie, dovrebbero essere prese in carico a Malta.