70 giorni di preghiera globale per la pace nella penisola coreana

Presentata oggi, in diretta streaming da Ginevra, la campagna del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) per i 70 giorni di preghiera per la pace nella penisola coreana, a 70 anni dalla guerra di Corea.

Preghiera ecumenica per la pace nella penisola coreana, Ginevra, gennaio 2020 - Foto Albin Hillert / CEC

Roma (NEV), 6 febbraio 2020 – È stata presentata oggi, in diretta streaming da Ginevra e in contemporanea con due eventi a Washington DC e Seoul, la campagna del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) per i 70 giorni di preghiera per la pace nella penisola coreana, a 70 anni dalla guerra di Corea. I 70 giorni si svolgeranno dal 1° marzo al 15 agosto in tutto il mondo, coinvolgendo centinaia di migliaia di persone con il motto “We Pray, Peace Now, End the War!”, che invita a pregare per una pace immediata.

La conferenza, moderata dalla responsabile della comunicazione del CEC Marianne Ejdersten, è iniziata con l’intervento del Segretario generale del CEC, pastore Olav Fykse Tveit, che ha lanciato ufficialmente la campagna invitando a pregare insieme per la pace, “per tutti i giovani, gli anziani, le donne, gli uomini, i forti, i deboli, i credenti e i non credenti, per una rinnovata amicizia nella penisola coreana”.

Sono seguiti gli interventi del direttore esecutivo del CEC, pastore metodista Jin Yang Kim e di Peter Prove, avvocato luterano australiano, direttore della Commissione delle Chiese per gli affari internazionali del CEC. Prove ha passato in rassegna i momenti salienti dell’impegno ecumenico nella penisola coreana nel processo di facilitazione per il dialogo: dal primo incontro ufficiale ecumenico con la Federazione delle chiese coreane, alla risposta umanitaria nella carestia dei primi anni ’90, al forum ecumenico per la Corea, alle prese di posizione nel processo di riunificazione e per la pace, sul disarmo nucleare, attraverso la promozione di rapporti basati sulla fiducia e sulla trasparenza, la condivisione di esperienze nella comunità ecumenica e un approccio legato al dialogo. Nel suo discorso Prove ha evidenziato, fra l’altro, l’impatto delle sanzioni sulla popolazione e in particolare sulle donne: “le sanzioni ostacolano lo sviluppo del paese, destabilizzano la società e impediscono l’aiuto umanitario, andando a colpire in particolare le persone più vulnerabili”.

Nel corso della conferenza ci sono stati, fra gli altri, interventi e collegamenti dal Canada, dal Sud Africa e dalla Corea. Sono stati illustrati i prossimi appuntamenti della campagna e i materiali, disponibili online a questa pagina e comprendenti, fra l’altro, risorse per i social e l’opuscolo “70 storie di amore, giustizia e pace”. I lavori si sono conclusi con la preghiera della presidente del CEC per la regione Asia, pastora Chang Sang.

La campagna coinvolge rappresentanti della Federazione cristiana coreana della Repubblica democratica popolare di Corea e del Consiglio nazionale delle chiese nella Repubblica di Corea e comprende un appello per una penisola coreana senza nucleare e un mondo senza nucleare.

“La divisione in corso dal 1945 e l’infinita guerra di Corea del 1950 sono diventati un ‘peccato originale’ socio-geopolitico contro la sicurezza della vita dei coreani” ha dichiarato il pastore Hong-Jung Lee, segretario generale del Consiglio nazionale delle chiese in Corea. “Nella nostra vita quotidiana, sperimentiamo concretamente la divisione e la guerra […] Crediamo che la campagna di preghiera sarà una chiave per coltivare il perdono e la riconciliazione, una pietra miliare per la pace e l’ecumene coreana”. Il Consiglio Nazionale delle Chiese in Corea ha promesso di continuare i suoi sforzi per la pace e la riunificazione. Ogni anno, i cristiani sono invitati a unirsi in preghiera per la pace e la riunificazione della penisola coreana e tradizionalmente si celebra la domenica prima del 15 agosto di ogni anno. Il 15 agosto è il Giorno della liberazione nella Corea del Nord e del Sud, data in cui nel 1945 la Corea ottenne l’indipendenza dall’oppressione coloniale giapponese, ma ironicamente è anche il giorno in cui la penisola fu divisa in due paesi.

Nelle foto, alcuni momenti della conferenza. Guarda la registrazione integrale del lancio della campagna su youtube.