Roma (NEV), 4 maggio 2020 – Circa 500 famiglie colpite dalle inondazioni di San Paolo e della Baixada Santista stanno ricevendo dall’inizio dell’anno aiuti alimentari e kit per l’igiene e la pulizia, un’azione che sarà intensificata dall’inizio di maggio.
L’attività è portata avanti da ACT Brasile Forum Ecumenico in alleanza con il Movimento delle persone colpite dalla diga (MAB).
Il progetto di solidarietà e di organizzazione con le famiglie colpite dalle ricorrenti inondazioni, che si trovano ora in una situazione ancora più vulnerabile a causa della pandemia di covid-19, è stato finanziato attraverso un Fondo di emergenza di ACT Alliance.
Il processo di mappatura e di dialogo con le famiglie è in corso da metà marzo e conta anche sulla presenza dei partner in ogni territorio: gli assistenti sociali, gli agenti sanitari, i movimenti sociali e i leader locali di quartiere, le chiese, sono pronti a collaborare.
Circa 2 mila panieri saranno distribuiti nei quartieri di União de Vila Nova, Jardim Romero, Jardim Penha, Vila Seabra e Vila Itaim Paulista, colpiti dall’esondazione della diga di Penha, Zona Est; Grajaú, Pedreira, Cidade Dutra e São Luiz, nei dintorni della diga di Billings, Zona Sud; e nel quartiere Pilões, regione che confina con il fiume Cubatão, nell’omonima città, Baixada Santista.
Il primo lotto di panieri e kit sarà consegnato nella prima settimana di maggio, i successivi sono previsti per la fine di maggio e giugno, con tutte le precauzioni necessarie per evitare qualsiasi esposizione dei volontari e dei beneficiari al virus covid-19.
Per Liciane Andrioli, del Movimento delle persone colpite dalla diga di San Paolo, “in questo momento con la politica neoliberale del governo di Bolsonaro, migliaia di persone hanno perso i loro diritti, molti sono disoccupati o vivono nell’informalità; con la pandemia COVID-19, le condizioni di vita di queste persone diventano ancora più precarie. Questa azione di solidarietà è iniziata con le inondazioni e contribuirà anche ad alleviare almeno un po’ questa situazione”.
Essendo la più grande metropoli del Brasile, San Paolo è l’epicentro della pandemia di coronavirus. Le famiglie che storicamente vivono le difficoltà causate dalla mancanza di pianificazione urbanistica e dalla povertà vedono amplificate le disuguaglianze con l’arrivo del virus. Politiche che da decenni hanno trascurato l’accesso ad una abitazione degna, ai servizi igienici e alla distribuzione del reddito hanno finito per favorire l’emergere disordinato di innumerevoli occupazioni, favelas e comunità sulle rive delle dighe e nelle zone a rischio al di sotto di esse. Le tre regioni in cui agirà l’azione di solidarietà hanno qualcosa in comune: l’esperienza di essere sistematicamente colpite da inondazioni ricorrenti.
Secondo la Fondazione Oswaldo Cruz (FIOCRUZ), la letalità del covid-19 è del 6,8% in Brasile, ma poiché esiste un problema di sottodenuncia dei casi, dovuto alle disuguaglianze nell’accesso alla salute e ai test, questo numero può essere 10 volte superiore. Le zone più colpite sono le periferie, Brasilândia, zona nord, e Sapopemba, zona est.
Secondo l’Instituto Brasileiro de Geografia e Estatistica – IBGE, più della metà della popolazione brasiliana non ha accesso alla raccolta dei rifiuti e 34 milioni di persone non hanno acqua corrente.
MAB si interroga sulla destinazione delle risorse e della ricchezza generate dalle dighe nella Zona Sud, a Billings e Guarapiranga, i più grandi bacini idrici della regione metropolitana di San Paolo.
Ubiratã de Souza Dias, del coordinamento di MAB nella regione, sottolinea: “l’acqua e l’elettricità generate dalle dighe sono vendute alla popolazione e generano grandi profitti per le aziende che forniscono questo servizio, tuttavia, non vediamo questa ricchezza che si genera qui ritornare sotto forma di miglioramenti per le famiglie. Anche molte famiglie colpite che vivono vicino al bacino non hanno accesso all’acqua trattata e nemmeno alla raccolta e al trattamento delle acque reflue”.
ACT Brasile Forum Ecumenico è formato da 23 organizzazioni religiose, tra cui 7 chiese. Esiste da 18 anni con questo nome e promuove azioni per lo Stato Laico Democratico e lo Stato di Diritto, in una prospettiva ecumenica e fa parte di ACT Alliance, una coalizione globale che riunisce 151 organizzazioni e chiese religiose, che lavorano insieme in oltre 125 paesi.