4 maggio, Fase 2. “A chi è in prima linea, un paese intero è con voi”

Riforma della sanità, gratitudine per gli operatori in prima linea, tentativo di contribuire in qualche modo durante la pandemia. Questo il senso di alcune delle risposte al sondaggio “Fra individuale e collettivo”, proposto negli scorsi giorni a lettrici e lettori del NEV

Foto Nadia Angelucci

Roma (NEV), 4 maggio 2020 – Oggi inizia la Fase 2. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto alle nostre lettrici e ai nostri lettori di raccontarci come stanno trascorrendo queste giornate, quali pensieri, problemi e speranze li attraversano.

Abbiamo quindi proposto, sulla nostra pagina Facebook, un sondaggio in 5 domande intitolato “4 maggio. Fra individuale e collettivo”.

  1. Tempo di guarigioni. Cosa ti piacerebbe dire alle persone che stanno lavorando in prima linea?
  2. Attesa creativa. Qual è la tua attività rigeneratrice durante il lockdown?
  3. Energia per la mente. Che genere di letture preferisci in questo momento di emergenza?
  4. “Spirituale è politico”. Se doveste scegliere una richiesta o una preghiera, quale vi piacerebbe rivolgere in questo momento, e a chi?
  5. Verso il futuro. Qual è la prima cosa che vorresti fare quando le misure di distanziamento sociale si allenteranno?

La domanda che ha ricevuto più risposte è stata la numero 2, quella riferita alle attività preferite durante il lockdown. C’è chi, come Piero, si ritiene fortunato perché vive in campagna e, quando non lavora, ha riscoperto la voglia del bricolage e di fare degli oggetti in legno. Manuela scrive: “Sono fortunata perché continuo a lavorare e ho scoperto la dimensione del lavoro da casa… sono anche contenta perché quello che faccio mi permette di dare un contributo in questa situazione molto difficile”. Complice un arrivo di agrumi solidali da Rosarno, Manuela ha iniziato a casa una produzione di marmellate, limoncello e arancello “per raccogliere fondi per la mia comunità … e gli sforzi stanno cominciando a dare i loro frutti”.

C’è chi approfitta per coltivare la lettura e le chiacchierate virtuali e telefoniche con amiche e amici, chi studiare il flauto dolce e il greco moderno come Corrado, chi fa i puzzle, come Simone, e chi come Mariuccia studia e si esercita al pianoforte, pur ritenendo queste attività non rigenerative “perché non me le ha chieste nessuno. La mancanza di una funzione sociale, di utilità vera, di appuntamenti esterni ai quali rispondere, rendono tutto di scarso significato”.

Riguardo ai desideri per il futuro, i viaggi: “Io andrei in uno dei posti che amo di più: Orvieto”. Luoghi del cuore, ma anche luoghi dell’anima. C’è chi legge molto, chi non riesce ad aprire libro. Diverse reazioni, diversi approcci, diverse parole per descrivere i nostri stati d’animo di questo momento.

A livello individuale e collettivo, la pandemia ci coinvolge profondamente dal punto di vista privato e politico, nel pubblico, nel quotidiano, nelle nostre scelte e nei nostri valori, nei nostri comportamenti e desideri, nella mente, nel cuore, nel corpo.  È anche un momento per riflettere sulle priorità.

Abbiamo chiesto alle nostre lettrici e ai nostri lettori quale preghiera o richiesta avrebbero voluto rivolgere in questo momento, e a chi.

“Forse sarò scontato – ha scritto Corrado –, ma io sceglierei una preghiera, che tutti possano sentirsi amati e apprezzati, perché spesso ciò non accade!”

Cosa vi piacerebbe dire alle persone che stanno lavorando in prima linea?

“Quando tutto questo sarà finito o quanto meno arginato nel modo opportuno – ha risposto Manuela –, vi chiedo di farvi portavoce compatti per una riforma della sanità che non pensi solo a tagliare e a privatizzare”.

E ancora: “Vorrei trasmettere loro tutto il mio senso di gratitudine e mi auguro che ci sia qualcuno vicino a loro che possa dare il supporto soprattutto psicologico, di cui hanno bisogno. Forza, Forza, Forza e tanto coraggio… un Paese intero è con voi e nelle vostre mani”.

“Daje! E grazie, meritate salari migliori e un riconoscimento maggiore, fattivo e non retorico, considerati tutti gli errori fatti da chi avrebbe dovuto prendere decisioni per la tutela di tutti/e” ha scritto Barbara.