Israele Palestina. “L’annessione allontana pace e giustizia”

Una dichiarazione ecumenica sull'annessione pianificata dei territori palestinesi occupati in Cisgiordania per volontà del governo israeliano

Roma (NEV), 30 giugno 2020 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), la Comunione mondiale di chiese riformate (WCRC), la Federazione luterana mondiale (FLM) e Act Alliance, tornano a chiedere alla comunità internazionale di agire per bloccare la “prevista annessione dei territori palestinesi occupati in Cisgiordania da parte del governo israeliano”.

Le organizzazioni di fede, in una dichiarazione congiunta, esprimono preoccupazione e sottolineano che “l’annessione di tali territori è in diretta violazione del diritto internazionale e va contro diversi accordi internazionali, risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza, il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia del 2004 e la Quarta Convenzione di Ginevra del 1949”.

La dichiarazione parla di azione unilaterale da parte di Israele e di come questa minaccia di annessione rafforzi e aggravi “’attuale situazione di occupazione, che per troppo tempo ha minato i diritti e il futuro del popolo palestinese”.

Gli organismi di fede richiamano l’attenzione anche sul fatto che “la prevista annessione dei territori palestinesi da parte del governo israeliano costituirebbe un grave ostacolo al raggiungimento della giustizia e della pace tra israeliani e palestinesi”: “minerà ulteriormente i diritti dei palestinesi, riducendo la loro mobilità, il loro accesso alla terra e i mezzi di sussistenza, a infrastrutture adeguate e servizi di base. Aumenterà lo sfollamento forzato e potrebbe impedire l’accesso delle organizzazioni umanitarie al fine di fornire servizi di base e gli interventi di salvataggio necessari”.

La dichiarazione mette in luce le radici storiche e complesse della situazione attuale ma riconosce anche che questa è “il risultato di azioni unilaterali, squilibrio di potere e uso della forza e della violenza invece del dialogo e dei negoziati. La pace non può mai essere unilateralmente imposta o raggiunta con mezzi violenti”, conclude.

Leggi la dichiarazione in inglese.

Leggi la dichiarazione tradotta sul sito Riforma.it.