Roma (NEV), 1° luglio 2020 – Si inaugura ufficialmente, domenica 5 luglio a Palermo a mezzogiorno, la via intitolata al pastore Pietro Valdo Panascia (1927-2007), coraggioso e generoso testimone di fede e di impegno sociale.
“Pietro Valdo Panascia è stato il pastore che ha creato un rapporto stabile tra la chiesa valdese e la città di Palermo, attraverso la predicazione e l’azione diaconale” dichiara all’agenzia NEV il pastore Peter Ciaccio, che nel maggio 2017 (a dieci anni dalla morte del pastore di Panascia e nell’anno delle celebrazioni per il Cinquecentenario della Riforma protestante, ndr) aveva trasmesso agli uffici competenti la richiesta di intitolazione.
“Il manifesto del 1963* – continua il pastore Ciaccio – è stato un gesto profetico che ha dato speranza ai cittadini, richiamandoli al contempo alla loro responsabilità nei confronti della violenza mafiosa: in poche parole, se avviene nella tua città, ti riguarda. Il fatto che a lui sarà intitolata la strada che separa la nostra chiesa da uno dei luoghi più rappresentativi di Palermo (il Teatro Politeama) testimonia quanto abbia collegato chiesa e città, con spirito protestante e allo stesso tempo laico”.
Il tratto di via Isidoro La Lumia, tra il Teatro Politeama e la chiesa valdese di via Spezio, sarà intitolato a Pietro Valdo Panascia proprio nello stesso giorno in cui la comunità si riunirà per salutare il pastore della chiesa Peter Ciaccio e la sua famiglia: “Sarà l’occasione per salutare voi e questa bella città che ci ha dato tanto negli ultimi nove anni” ha scritto sulla sua pagina Facebook il pastore, il cui ministerio proseguirà nella città di Trieste a breve.
Inizialmente proposta per un tratto di via dello Spezio dove si trova la chiesa valdese e dove il pastore Panascia ha vissuto e operato, la variazione della denominazione ha poi interessato una strada priva di vincoli da parte della Soprintendenza. La determina di variazione era stata approvata con l’atto n. 93 del 28 luglio 2017 della Città di Palermo, settore cultura – servizio toponomastica firmato dal sindaco Leoluca Orlando.
* “C’è stato un tempo in cui il silenzio sulla mafia era assordante. Grande fu il silenzio che accompagnò nel 1963 a Palermo la strage di Caciulli, rotto solo dalla piccola chiesa valdese del capoluogo siciliano e dal suo pastore Piervaldo Panascia, che fecero affiggere sulle vie cittadine un manifesto che ricordava il comandamento ‘non uccidere’. Una parola profetica che pesò sulle coscienze di chi non aveva alzato la propria voce” – così scrive Luca Baratto in un editoriale del 2013. Perfino papa Paolo VI fu scosso da quell’appello alle coscienze del pastore valdese e della comunità: “è Dio che ordina di non uccidere!”, unica risposta cristiana contro la mafia all’indomani del 30 giugno del 1963, quando in un attentato furono uccisi cinque carabinieri e due militari dell’esercito, fatto che scosse l’opinione pubblica in tutta Italia.