Sudafrica, appello del Consiglio ecumenico delle chiese contro la corruzione

Secondo i rappresentanti ecumenici la pandemia COVID-19 ha acuito le enormi disuguaglianze strutturali esistenti all'interno del Paese e nelle relazioni tra i diversi Stati

foto @RedCharlie da unsplash, Pilansberg Nature Reserve, Sudafrica

Roma (NEV), 27 agosto 2020 – Il 25 agosto scorso una delegazione guidata dal Consiglio delle Chiese sudafricano, che fa parte del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha incontrato i funzionari dell’African National Congress per chiedere un’azione sociale contro la corruzione, legata in particolare alla crisi sanitaria ed economica causata dal COVID-19. La delegazione ha esortato tutti coloro che vivono in Sud Africa a rifiutare la corruzione e il comportamento non etico.

Oltre al Consiglio delle chiese sudafricano, la delegazione comprendeva la Fondazione Ahmed Kathrada, la Fondazione Desmond & Leah Tutu Legacy, la Fondazione Nelson Mandela, la Fondazione per i diritti umani e il Consiglio per l’avanzamento della costituzione sudafricana.

Così la dichiarazione congiunta: “Arriva un momento in cui l’assenza di morale di alcuni in posizioni di autorità, e nel settore privato, mina la nozione stessa di nazionalità e il valore del servizio pubblico. Non è così che saremo conosciuti come nazione”. Il gruppo ha chiesto maggiore trasparenza, responsabilità e governance etica e ha invitato il partito di governo e tutti i partiti politici in Sud Africa a stipulare un patto basato su un impegno pubblico alla responsabilità, alla reattività e all’apertura.

Secondo i rappresentanti ecumenici la pandemia COVID-19 avrebbe inoltre acuito le enormi disuguaglianze strutturali “sia all’interno del Paese che tra le diverse nazioni”. Dunque il Consiglio delle chiese sudafricano si augura che la ripartenza dopo l’emergenza sanitaria possa rappresentare un momento “di rinnovamento fondamentale all’interno e nelle relazioni tra i Paesi del mondo”.