Roma (NEV), 22 settembre 2020 – Quanto accade in Siria, Libia, nei campi profughi sulle isole greche, fino all’Etiopia e all’Eritrea: per le chiese europee, le condizioni di vita – e purtroppo spesso anche di morte – delle persone costrette a migrare sono una priorità. Lo ha voluto ribadire in una nota la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (CCME). Ricordando tra l’altro anche l’esperienza di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.
Torsten Moritz, segretario generale della Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (CCME) ha dichiarato, lo scorso 10 settembre, che l’Europa deve dire “basta, una volta per tutte, all’approccio e al sistema degli hotspot per accogliere i migranti”.
L’Agenzia Onu per i rifugiati, l’UNHCR, ha inoltre denunciato pochi giorni fa, il 19 settembre, che milioni di persone “displaced“, sfollati, forzati alla migrazione, avrebbero bisogno di protezione, che non possono trovare nei luoghi dove si trovano, a causa delle particolari difficoltà economiche legate al lockdown e all’emergenza Covid.
Per la Commissione è importante anche quanto sottolineato negli scorsi giorni dalla FCEI, attraverso le parole e la testimonianza di Marta Bernardini, operatrice di Mediterranean Hope, dall’isola di Lampedusa: “Le navi di ricerca e soccorso in mare sono diminuite e in numerosi luoghi d’Italia si cerca di evitare l’accoglienza di richiedenti asilo e migranti. Quindi tutta la pressione è sulle spalle di Lampedusa in questo momento”.
La Commissione ha inoltre ricordato l’importanza dell’esperienza dei corridoi umanitari, promossi in Italia proprio dalla FCEI, con la Tavola Valdese e S.Egidio.
In questo quadro, è in programma un’iniziativa ecumenica congiunta del Consiglio ecumenico delle chiese e delle sue organizzazioni sorelle per “aumentare la consapevolezza della situazione urgente di migranti e rifugiati e stimolare un’azione immediata per fornire alloggio, cibo e passaggi sicuri affinché le persone possano vivere con dignità”.
La Commissione Europea, intanto, presenterà il nuovo Patto sulle migrazioni domani, mercoledì 23 settembre.