Sostenere la giustizia di genere a livello locale e globale

Si chiude oggi la sessione autunnale di formazione per la difesa dei diritti umani delle donne promossa dalla Federazione luterana mondiale e altri organismi ecumenici. Coinvolte 70 donne e uomini da diversi Paesi

Immagine tratta dalla pubblicazione "Affirming Women’s Human Rights" della FLM

Roma (NEV), 13 novembre 2020 – Si chiude oggi la sessione autunnale di formazione per la difesa dei diritti umani delle donne, promossa dalla Federazione luterana mondiale (FLM). Il programma ha coinvolto 70 donne e uomini da diversi Paesi. L’annuale Women’s Human Rights Advocacy Training si è svolto in nove giornate tra il 26 ottobre e il 13 novembre 2020. Gestito congiuntamente dalla FLM e cinque partner ecumenici* il programma di formazione con sede a Ginevra ha come obiettivo quello di dare supporto pratico per il sostegno a donne e ragazze. Inoltre, quello di tutelare i loro diritti a livello locale e globale.

“Le risaie e le foreste di Morang, nel Nepal orientale, sono un mondo lontano dalle magnifiche sale del Palazzo delle Nazioni di Ginevra – si legge sul sito della Federazione luterana mondiale –. Ma per tre settimane, questo autunno, Yagya Gautam, project manager FLM in Nepal, ha preso parte a un programma di formazione sui diritti umani”. È l’occasione per vedere da vicino come nasce la legislazione internazionale sui diritti umani. E come vengono prese le decisioni per esigere responsabilità dai governi di tutto il mondo sul tema della giustizia di genere.

Strumenti per la tutela dei diritti delle donne

Tra le attività della FLM e degli organismi partner c’è quella della formazione e della tutela dei diritti di donne e ragazze, di persone con disabilità, dei dalit, di persone vulnerabili, colpite da disastri, lavoratori ex schiavi e comunità indigene. Ha dichiarato Gautam: “La formazione mi ha fornito molti strumenti per comprendere l’intersezionalità dei diritti delle donne. Sono molti i fattori che contribuiscono alla loro oppressione e privazione della dignità”. Il programma ha affrontato i temi della violenza di genere, del suo aumento durante il covid e la quarantena, il ruolo delle istituzioni religiose per la tutela dei diritti. Inoltre, ha dato strumenti per progettare piani di difesa e rapporti, dalla Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW) alle buone pratiche replicabili per la giustizia di genere. Tra queste, ad esempio, la disposizione di tribunali mobili per migliorare l’accesso delle donne alla giustizia.

“Con il crescente rifiuto dell’uguaglianza di genere, non si po’ più aspettare, dobbiamo mantenere lo slancio” ha dichiarato l’Advocacy Officer per la giustizia di genere della FLM, Sikhonzile Ndlovu, quando è diventato ovvio che le restrizioni di viaggio per il covid avrebbero condizionato i lavori. Quindi è stata assunta la decisione di rimodellare la formazione attraverso un’esperienza di apprendimento virtuale ‘mista’ per chi non poteva recarsi a Ginevra.


Leggi qui la testimonianza di Gautam completa in inglese.


Il corso di quest’anno si è svolto in parte online in parte in presenza in ottemperanza alle norme anti-covid.


*Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Act Alliance, ACT Svezia, Finn Church Aid (FCA) e Mission 21, la società di missione della Chiesa protestante riformata in Svizzera.