Anglicani. Il vaccino anti-covid sia garantito alle persone vulnerabili

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Roma (NEV), 19 novembre 2020 – I vertici della Comunione anglicana hanno chiesto che eventuali vaccini contro il covid-19 siano messi a disposizione delle persone più povere del mondo. La proposta viene all’indomani di un incontro dei Primati anglicani tenutosi a inizio novembre con rappresentanti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). L’incontro dei Primati anglicani riunisce gli arcivescovi anziani e i vescovi delle 41 chiese membro e di solito si riunisce ogni due anni. L’incontro online di inizio novembre è stato convocato per affrontare l’emergenza sanitaria globale.

“Bisogna garantire un’equa distribuzione dei vaccini contro il covid-19, dando priorità agli operatori sanitari e alle persone più vulnerabili in un mondo altamente politicizzato”. Così hanno dichiarato i Primati della Comunione anglicana, facendo appello ai governi dei Paesi che stanno sviluppando i vaccini “a lavorare a stretto contatto con l’OMS per garantire che la distribuzione sia giusta ed equa, per i più vulnerabili e non solo per i più ricchi”.

“Le epidemie riguardano le comunità. Le comunità fermano le epidemie – ha dichiarato durante l’incontro il dottor Mike Ryan, direttore esecutivo dell’OMS per le emergenze sanitarie -. Per questo motivo, siamo ansiosi di lavorare con i leader religiosi, che possono parlare alle comunità in modo credibile e comprensibile, per costruire la solidarietà e sostenere la giustizia sociale”. Sylvie Briand, direttrice del programma OMS che si occupa di rischi infettivi globali, ha detto: “L’OMS sta facendo il possibile per garantire che il vaccino covid-19 sia sicuro ed efficace. È certo che le comunità più vulnerabili subiscono l’impatto maggiore in qualsiasi epidemia”. E ha confermato la possibilità di collaborazione reciproca con la Comunione anglicana a livello locale e globale.

Gli anglicani stanno lavorando all’istituzione di due nuovi organismi globali in risposta alla pandemia: una rete su salute e comunità e un Comitato scientifico.

Qui il comunicato integrale in inglese, spagnolo, portoghese e francese.