• Home
  • Protestantesimo
    • 500 anni Riforma
    • Assise FCEI 2018
  • Ecumenismo e Dialogo
  • Chiese e Società
    • Cultura
    • Etica e Bioetica
    • Giustizia Pace Ambiente
    • Laicità e Diritti
    • Migrazioni
  • Mondo
  • Approfondimenti
    • Opinioni
      • Editoriali
      • Interviste
    • Documenti
      • Ecumenismo e Dialogo
      • Migrazioni
      • Ambiente
      • Giustizia e Pace
      • Etica e Bioetica
    • Schede
      • Fcei
      • Storia
      • Chiese
      • Ecumenismo e Dialogo
      • Migrazioni
      • Diritti
      • Who’s who
    • Libri
  • Mediterranean Hope
    • Corridoi Umanitari
    • Lo Sguardo dalle Frontiere
    • Collegati al sito MH
Cerca
5 Febbraio 2023
  • CHI SIAMO
  • COMUNICATI STAMPA
  • NEWS FROM ITALY
  • CONTATTI
Registrati
Benvenuto! Accedi al tuo account
Hai dimenticato la password? Ottenere aiuto
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
Nev
  • Home
  • Protestantesimo
    • Tutto500 anni RiformaAssise FCEI 2018
      Protestantesimo

      Notizie dalla Conferenza delle chiese europee (KEK)

      Protestantesimo

      Protestanti, un “insieme” sempre in costruzione. 50 anni dalla Concordia di…

      Protestantesimo

      Svizzera. Il culto in Grossmünster e i 500 anni dalla prima…

      Protestantesimo

      Giugno alle Fiji, torna la scuola teologica globale delle chiese riformate

  • Ecumenismo e Dialogo
    • Chiese e Società

      Pluralismo religioso, integralismi, democrazie

      Ecumenismo e dialogo

      Veglia ecumenica e “Raduno del popolo di Dio” per un cammino…

      Chiese e Società

      Quando i migranti vogliono pregare

      Ecumenismo e dialogo

      Non solo preghiere. Quella “strana” Settimana per l’unità dei cristiani

      Ecumenismo e dialogo

      Il Video per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

  • Chiese e Società
    • TuttoCulturaEtica e BioeticaGiustizia Pace AmbienteLaicità e DirittiMigrazioni
      Chiese e Società

      Pluralismo religioso, integralismi, democrazie

      Chiese e Società

      Questo è il cammino

      Chiese e Società

      Giornata mondiale di preghiera. Il materiale dedicato a bambini e bambine

      Chiese e Società

      Il servizio civile: un’avventura

  • Mondo
    • Mondo

      Afghanistan. Donne, diritti, aiuti umanitari

      Mondo

      Morte di Tyre Nichols, il dolore delle chiese

      Mondo

      La società democratica ha bisogno di donne nei media

      Mondo

      Palestina, un’utopia per superare la sofferenza

      Mondo

      Brasile. Assalto golpista al Congresso, chiese cristiane condannano violenze e strumentalizzazioni

  • Approfondimenti
    • Opinioni
      • Editoriali
      • Interviste
    • Documenti
      • Ecumenismo e Dialogo
      • Migrazioni
      • Ambiente
      • Giustizia e Pace
      • Etica e Bioetica
    • Schede
      • Fcei
      • Storia
      • Chiese
      • Ecumenismo e Dialogo
      • Migrazioni
      • Diritti
      • Who’s who
    • Libri
  • Mediterranean Hope
    • TuttoCorridoi UmanitariLo Sguardo dalle Frontiere
      Chiese e Società

      Questo è il cammino

      Chiese e Società

      Il servizio civile: un’avventura

      Lo Sguardo dalle Frontiere

      La memoria, un terreno comune

      Chiese e Società

      Le lezioni di Rosarno

    • Collegati al sito MH
Home Chiese e Società Consiglio per le relazioni con l’Islam, un nuovo inizio
  • Chiese e Società
  • Ecumenismo e dialogo

Consiglio per le relazioni con l’Islam, un nuovo inizio

Il valdese Paolo Naso, docente di scienza politica, coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI, è tra i rappresentanti dell'organismo "chiamato a funzioni consultive per l'approfondimento dei temi legati all'integrazione e all'esercizio dei diritti civili di quanti professano la fede islamica in Italia". Ne dà notizia il Ministero dell'Interno

Di
Barbara Battaglia
-
3 Dicembre 2020
Facebook
Twitter
Pinterest
WhatsApp
    foto di Utsman Media, unsplash

    Roma (NEV), 3 dicembre 2020 – Si rimette in moto il Consiglio per le relazioni con l’Islam.  Come si legge in una nota del ministero dell’Interno del 2 dicembre, “Sono stati individuati, infatti, i componenti dell’organismo chiamato a funzioni consultive per l’approfondimento dei temi legati all’integrazione e all’esercizio dei diritti civili di quanti professano la fede islamica in Italia”.

    Tra i membri del consiglio, organismo consultivo del ministero per sviluppare rapporti con l’Islam italiano, ci sono personalità del mondo della cultura, docenti ed esperti di varie discipline e religioni, tra i quali anche il valdese Paolo Naso, professore di scienza politica alla Sapienza e coordinatore di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI.

    Riunione del Consiglio per le relazioni con l’Islam italiano, in videoconferenza, il 19 novembre scorso (Foto dal sito del Ministero degli Interni).

    “Nell’ultima fase del Consiglio per le relazioni con l’Islam – spiega Paolo Naso -, iniziata nel 2015, il risultato più importante è stata la sottoscrizione di un patto, nel 2017 (allora Naso era coordinatore del Consiglio, ndr), con l’Islam italiano, firmato da tutte le principali associazioni islamiche in Italia. Un risultato importante, pensato e orientato nella prospettiva di un’intesa con l’Islam italiano, ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione”. Perché è così importante? “Com’è noto i musulmani in Italia sono oltre due milioni. Costituiscono quindi una presenza numericamente e non solo assai significativa nella scena culturale, sociale e religiosa nazionale. Eppure per varie ragioni questa comunità di fede non ha ancora avuto un adeguato riconoscimento giuridico”.

    Per tanto, tra gli obiettivi principali di questo consiglio “vi è quindi quello di avviare, facilitare ed accompagnare le comunità islamiche in un percorso di riconoscimento giuridico nel quadro delle norme vigenti e dell’ordinamento italiano”.

    Il consiglio presieduto dal ministro o da un sottosegretario delegato risulta, ora, così composto: Francesco Alicino, professore di diritto ecclesiastico presso la Lum “Jean Monnet” di Casamassima (Ba), Stefano Allievi, professore di sociologia presso l’Università di Padova, Pasquale Annicchino, ricercatore presso il Cambridge Institute on Religion & International Affairs, Rosaria Maria Domianello, professore di diritto ecclesiastico presso l’Università di Messina, Alessandro Ferrari, professore di diritto ecclesiastico presso l’Università dell’Insubria (Varese), Maria Chiara Giorda, professoressa di storia delle religioni presso l’Università “Roma Tre” (Roma), Shahrzad Houshmand Zadec, docente di studi islamici presso la Pontificia Università Gregoriana e presso la Pontificia Facoltà Teologica “Marianum (Roma), Paolo Naso, docente di scienza politica e coordinatore del master in religioni e mediazione culturale presso l’Università La Sapienza di Roma, Vincenzo Pace, professore di sociologia presso l’Università di Padova, Younis Tawfik, professore di lingua e letteratura araba presso l’Università di Genova e scrittore, Francesco Zannini, professore di lingua e cultura araba presso la Lumsa (Roma), Ida Zilio Grandi, professoressa di lingua e letteratura araba presso l’Università “Ca’ Foscari” (Venezia).

    Oltre a questo percorso più strettamente giuridico, “se ne aprono anche altri – prosegue Naso – . Il riferimento è alla validità di alcune esperienze degli anni passati. Come il corso di formazione per ministri di culto, non solo musulmani, ma delle diverse comunità di fede. O anche una pratica di incontro con giovani di seconda generazione, un elemento di importantissima novità anche all’interno della comunità islamica, perché nati e formati in Italia, esprimono così una specifica sensibilità, che merita di essere valorizzata”.

    Infine, sulla scorta di quanto accade in Europa, “è importante promuovere programmi e politiche di contrasto alla radicalizzazione: anche se in Italia non sono stati registrati i drammatici fatti di gravissima violenza successi in altri Paesi, occorre comunque non abbassare la guardia e coinvolgere in primo luogo la comunità e le associazioni islamiche, perché proteggano loro stesse e la comunità nazionale che le circonda dal “virus” pernicioso e distruttivo della radicalizzazione religiosa”.

    Quanto al contributo di Paolo Naso ai lavori del Consiglio, “data la mia biografia, la mia personale prospettiva – conclude – è quella di contribuire a un riconoscimento pieno, non solo giuridico ma anche sociale e culturale, del pluralismo religioso in Italia, di cui l’Islam è una tessera decisamente importante”.

     

     

    The following two tabs change content below.
    • Bio
    • Ultimi Post

    Barbara Battaglia

    Ultimi post di Barbara Battaglia (vedi tutti)

    • Negata università dai talebani, le voci delle donne afghane - 22 Dicembre 2022
    • I migranti fanno ancora notizia? - 16 Dicembre 2022
    • La chiesa valdese di Firenze al fianco degli operai Gkn - 13 Dicembre 2022
    • TAGS
    • governo
    • integrazione
    • Interni
    • islam
    • Italia
    • Lamorgese
    • ministero Interno
    • multiculturalismo
    • Paolo Naso
    • pluralismo
    • religioni
    Facebook
    Twitter
    Pinterest
    WhatsApp
      Articolo precedenteOtto per mille valdese, accoglienza, cultura e salute in cima alla lista dei progetti
      Articolo successivoLe case e le foresterie valdesi “rispondono” al Covid
      Barbara Battaglia
      https://www.nev.it

      ARTICOLI CORRELATIALTRI DI AUTORE

      Chiese e Società

      Pluralismo religioso, integralismi, democrazie

      Chiese e Società

      Questo è il cammino

      Chiese e Società

      Giornata mondiale di preghiera. Il materiale dedicato a bambini e bambine

      Chiese e Società

      Il servizio civile: un’avventura

      Chiese e Società

      Le lezioni di Rosarno

      Chiese e Società

      Il Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche a Rosarno

      Seguici su Facebook

      NEV - notizie evangeliche

      Seguici su Twitter

      Tweets by @nev_it
      Servizio stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia via Firenze 38, I-00184 Roma
      tel. (+39) 06 4825 120 - (+39) 06 483 768
      fax. (+39) 06 4828 728
      Contattaci: nev@fcei.it
      • CHI SIAMO
      • COMUNICATI STAMPA
      • NEWS FROM ITALY
      • CONTATTI
      © 2022 Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia - P.IVA 01030141004
      Sito Web Sviluppato da: Web Agency aleXahm - Note Legali