Roma (NEV), 5 marzo 2021 – La prospettiva di genere nell’Enciclica di Papa Francesco. Se n’è discusso in un webinar che si è svolto lo scorso 3 marzo, per commemorare la Giornata internazionale della donna, al quale ha partecipato la vice segretaria generale del Consiglio ecumenico delle chiese, la professoressa Isabel Apawo Phiri. Ne dà notizia il sito del Consiglio ecumenico delle chiese.
Phiri ha riflettuto prima sui vincoli linguistici associati alla parola “fraternità” come lingua patriarcale, sostenendo che l’altra frase che si trova nel sottotitolo dell’enciclica, “amicizia sociale”, aiuti a colmare il divario linguistico.
“Da un punto di vista teologico cristiano, trovo significativo l’uso della parola ‘amicizia’, soprattutto in un contesto interreligioso”, ha detto.
Il secondo elemento emerso dall’analisi della vice segretaria del KEK è che “Fratelli tutti” cerca di colmare il divario tra visione teologica e volontà politica. “Uno degli spunti importanti di questo documento è quello di ispirare una nuova visione di fraternità e amicizia sociale che non rimarrà al livello delle parole”, ha detto. “Questo divario tra le nostre parole e le nostre decisioni deve diventare una priorità delle istituzioni religiose”.
L’attuale contesto COVID-19 ha esacerbato le disuguaglianze di genere a livello globale, ha continuato Phiri. “In molti modi il documento offre al mondo una nuova opportunità per trasformare in realtà le nostre speranze di un mondo di giustizia e uguaglianza”, ha detto. “In tal modo, diventiamo ciò che i cristiani chiamano una comunità di uguali”.
Il webinar è stato organizzato dall’Unione Mondiale delle Organizzazioni Femminili Cattoliche e dal Pontificio Consiglio della Cultura in collaborazione con il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.