No Women No Panel, senza Donne non se ne parla

Lunedì 22 novembre a Roma, iniziativa per una rappresentazione equilibrata e paritaria nel dibattito pubblico. Apre i lavori Simona Sala, direttrice del Tg3. La pastora Gabriela Lio, presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia, fra gli invitati

Roma (NEV), 22 novembre 2021 – Si tiene oggi a Roma l’iniziativa per una rappresentazione equilibrata e paritaria nel dibattito pubblico. L’evento ha ricevuto l’adesione del Capo dello Stato Sergio Mattarella il quale ha conferito una medaglia di merito.

L’incontro sarà occasione per presentare il Memorandum d’intesa “No Women No Panel – Senza Donne Non Se Ne Parla”. Il Memorandum si ispira alla Campagna di comunicazione 2020/2021 di Rai Radio1 che rilancia il progetto omonimo nato nel 2018 in seno alla Commissione europea.

Apre i lavori Simona Sala, neo direttrice del Tg3 (fino a pochi giorni fa alla guida di Rai Radio Uno). Segue il dibattito “Senza donne non se ne parla”, in vista del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Fra i partecipanti, la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. La pastora Gabriela Lio, presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI), è fra gli invitati, in rappresentanza di diverse associazioni coinvolte nella campagna fin dall’inizio. La FDEI è tra i primi firmatari del documento.

Nel Memorandum si riconosce che “l’uguaglianza tra donne e uomini appartiene alla sfera dei diritti umani” ed è “condizione necessaria per la giustizia sociale e requisito fondamentale per lo sviluppo e la pace” (Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne CEDAW, Onu 1979, Dichiarazione di Pechino dell’Onu e Piattaforma d’Azione del 1995). Inoltre, si fa riferimento al fatto che discriminazione e violenza contro le donne hanno origine principalmente “nel sistema di valori, tradizioni e abitudini, tramandati culturalmente, per i quali la differenza fra donne e uomini si struttura a partire dalla interiorizzazione, storicamente diffusa, della superiorità del genere maschile su quello femminile e dalla diffusione di stereotipi che da ciò derivano (Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa, 2011; Convenzione dell’Organizzazione internazionale del lavoro n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie sul luogo di lavoro, 2019)”. Donne e uomini, si legge ancora nel Memorandum, “possono trarre beneficio da una società più equa (Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, Goal 4 Istruzione di qualità, 5 Parità di genere, 10 Ridurre le disuguaglianze, 16 Pace, Giustizia e Istituzioni solide)”.

L’obiettivo è quello di raggiungere un’equa partecipazione nella comunicazione pubblica, come espressione di una visione plurale e paritaria. L’equità deve riguardare il dibattito politico, scientifico, sociale ed economico. Infine, occorre superare stereotipi e pregiudizi culturali.

L’iniziativa si svolge presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, dalle 15 in Via IV Novembre 149 – Roma (Spazio Europa).

Qui il PROGRAMMA del 22 NOVEMBRE