Consultazione metodista. Ritrovare tempi e spazi di azione, ecologia e musica

La pastora Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le Chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), illustra i temi e le proposte di lavoro per questo importante appuntamento metodista, di nuovo in presenza dopo due anni di pandemia

Mirella Manocchio

Roma (NEV), 25 maggio 2022 – Abbiamo chiesto alla pastora Mirella Manocchio, presidente dell’Opera per le Chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), di parlarci dei temi e delle proposte di lavoro per la Consultazione metodista che si terrà dal 27 al 29 maggio. Dopo due anni di pandemia, le chiese metodiste si incontreranno di nuovo in presenza presso il Centro Ecumene di Velletri, in provincia di Roma.

“La Consultazione metodista – dice Manocchio – è sempre il momento per le chiese metodiste in Italia di riflettere su alcuni temi che attengono alla vita delle chiese stesse, ma più in generale al contesto sociale, economico e politico nel quale noi ci troviamo a vivere. Quest’anno, in particolare, prendiamo spunto dalla situazione tragica che stiamo vivendo, una situazione di guerra e di forti contrapposizioni. Abbiamo aperto la relazione del Comitato permanente con una riflessione sull’importanza di ritrovare una complessità del vivere e del relazionarsi, a differenza di coloro che invece vogliono semplificare qualsiasi tipo di relazione a alla contrapposizione ‘o sei con me o sei contro di me’.  Quello che sta accadendo nel cuore dell’Europa è un ennesimo conflitto, oltre i tanti che sono presenti nel mondo. Questo ci tocca forse maggiormente per la vicinanza e perché riporta indietro l’orologio della storia. Ecco, partendo da questo, noi cerchiamo di vedere quello che accade nei rapporti all’interno della società, ma anche all’interno delle nostre stesse chiese. Serve una riflessione, affinché ritorni centrale il dialogo, il rapporto aperto e sincero tra persone. Partendo dal nostro specifico, dalla visione cristiana. E quindi, dall’amore, dalla compassione”.

Ecologia, musica, azione, fund-raising

Il Comitato permanente OPCEMI ha proposto quattro laboratori di approfondimento, su temi legati sia all’attualità sia alla vita delle comunità. Spiega Manocchio: “Avremo un laboratorio sull’impegno ecologico e la giustizia climatica, uno di animazione musicale, uno sull’azione diaconale e uno sul fund-raising”.

Il laboratorio sull’animazione musicale ha come obiettivo quello di “recuperare la tradizione innologica metodista e protestante. Inoltre, cercare di capire come lavorare all’interno delle comunità anche su inni moderni, utilizzando questo linguaggio universale che è la musica. La musica è entusiasmo. Permette alle nuove generazioni di sentirsi più partecipi al culto. L’idea è quella di creare un gruppo di animatori e animatrici che lavorino nelle varie chiese locali”. Sarà inoltre un modo “per far conoscere il progetto di animazione musicale anche a chi non ha partecipato ai seminari fatti in questi due anni. E magari per appassionarsi a questo ambito”.

Il laboratorio sull’azione sociale, dice ancora la presidente, si occuperà di “uno degli elementi fondamentali, e in qualche maniera anche tradizionali, della visione di testimonianza della fede metodista. Non stiamo parlando solo di azione sociale come diaconia, ma anche come evangelizzazione. Nel senso di un’azione missionaria della chiesa, che si rivolge in particolare a coloro che sono ai margini della società”.

C’è poi un laboratorio sul fund-raising: “Ci si potrebbe domandare cosa c’entra il fund-raising con i temi più strettamente collegati alla vita della chiesa e con l’impegno di evangelizzazione, di testimonianza, di missione. Eppure le questioni economiche ci riguardano. Per operare sul territorio abbiamo necessità di luoghi adeguati e possibilità economiche adeguate. È importante che le comunità abbiano la possibilità di sviluppare attività, di rendere i locali di culto e i locali sociali più vivibili e utilizzabili. È un modo per responsabilizzare le comunità a continuare ad essere protagoniste”.

Ecumenismo, internazionalità, collaborazioni

Non mancheranno ovviamente gli altri temi portanti delle Consultazioni, afferma ancora Mirella Manocchio, “in particolare gli aspetti dell’ecumenismo e delle relazioni internazionali, che sono per noi sempre un aspetto molto rilevante per il Comitato permanente e per la vita delle nostre chiese locali”.

Dopo due anni di incontri virtuali, conclude la presidente: “Speriamo di poter avere questo tempo congruo per riflettere e discutere insieme sugli sviluppi futuri. Per il lavoro all’interno dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi, in prospettiva del Sinodo che ci sarà ad agosto finalmente di nuovo in presenza. E anche in vista dell’Assemblea sinodo, con le chiese battiste”.

Centro Ecumene, Velletri (RM)

Il Centro Ecumene di Velletri (Roma)

La presidente Manocchio dedica un pensiero particolare al luogo dove si svolgerà la Consultazione metodista, il Centro evangelico “Ecumene” di Velletri, in provincia di Roma. Punto di riferimento delle chiese metodiste e “per tutti coloro che individuano nell’azione per la riconciliazione, la pace, la salvaguardia del creato e la giustizia fra i popoli e gli individui la testimonianza che le chiese sono chiamate a rendere” come si legge nello Statuto del Centro.

“Siamo felici di poterci incontrare in presenza ad Ecumene, nel centro rinnovato, dove sono stati fatti diversi lavori fra cui la ricostruzione di due edifici, l’abbattimento delle barriere architettoniche e miglioramenti per un minore impatto a livello ecologico, fra cui un impianto fotovoltaico.  Ci auguriamo che questo sia un segnale positivo per le nostre comunità. Quello di potersi riappropriare di un tempo e di un luogo che possa effettivamente continuare a essere una fucina di nuove idee. Per ridare slancio ed entusiasmo alle nostre piccole realtà locali. Speriamo che questo accada, in questo ritorno in presenza, dopo due anni in cui lo schermo ci ha in qualche maniera obbligato a ridurre all’osso le discussioni, le riflessioni e soprattutto i momenti di scambio, che sono la cosa più importante per la nostra Consultazione. La quale non è un’assemblea decisionale, come invece il Sinodo, ma è luogo di incontro dove possono nascere nuove progettualità, come successo negli anni passati”.