Naufragio Crotone, Opcemi: “Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto?”

Il Presidente dell’Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia (OPCEMI), pastore Luca Anziani, a proposito del dramma dei migranti avvenuto sulle coste della Calabria.

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Roma (NEV), 27 febbraio 2023 – Dichiarazione del Presidente dell’Opera per le Chiese Evangeliche Metodiste in Italia (OPCEMI), pastore Luca Anziani:

“Così i discepoli di Gesù rispondo alla parola del maestro che dichiara benedetti coloro che lo hanno accolto come straniero. La risposta di Gesù a questa domanda: quando mai… è una dichiarazione di appartenenza, Gesù appartiene allo straniero che cerca rifugio. Così se lo avete fatto a uno di loro, lo avete fatto a me.

Oggi siamo noi a porci la domanda: quando mai?  La risposta di Gesù è: avete ragione, voi no, voi non lo avete fatto.

Il nostro mare torna ad essere un mare di morte e le nostre coste non sono terra di salvezza ma sabbia e roccia che ricevono corpi senza vita. L’Europa unita, edificata con la resistenza al nazismo e al fascismo, simboleggiata dal crollo dei cancelli di Auschwitz, oggi perde sempre più credibilità senza essere capace di salvare le vite. Ma le responsabilità sono chiare, non si tratta di un incidente o di una tragedia del caso, si tratta di responsabilità concrete: è stato deciso di non salvare! Ci si nasconde dietro i pronunciamenti di circostanza o dietro una politica estera miope che pensa di poter evitare le partenze della disperazione. In realtà è stata già messa in atto una chiara scelta politica di non salvezza.

Le chiese hanno una responsabilità. Possiamo continuare ad agire per il bene e la giustizia, possiamo continuare, e dobbiamo continuare, a salvare tramite la buona prassi dei corridoi umanitari, dobbiamo continuare a confidare in Dio ed oggi dobbiamo fare un passo in più, si tratta di unire tutti gli sforzi delle chiese europee per una precisa azione politica dentro i propri paesi e presso la Comunità Europea per garantire vie legali e sicure di accesso, sostegno alle ong che in mare salvano centinaia di persone, cooperazione tra i paesi del Mediterraneo con lo scopo non di bloccare le partenze o di fermare i migranti in veri e propri campi di detenzione, ma di garantire un sistema solidale di sviluppo, accoglienza e soccorso. Le chiese metodiste in Europa e insieme ai fratelli e alle sorelle delle chiese della FCEI vogliono impegnarsi per questo scopo.

Tutti i credenti sono davanti alla Parola di Gesù che chiama all’imperativo dell’accoglienza dello straniero ed oggi questo imperativo è categorico: siamo responsabili del tempo nel quale il Signore ci chiama a vivere e a testimoniare. Un giorno verrà il momento del bilancio e non sarà possibile rispondere: quando mai?”


And when was it that we saw you a stranger and welcomed you?1

This is how Jesus’ disciples respond to the word of the teacher who declares blessed those who have welcomed him as a stranger. Jesus’ answer to this question: ‘When was it…’ is a declaration of belonging, Jesus belongs to the stranger who seeks refuge. So if you did it to one of them, you did it to me.

Today we are the ones asking the question: when was it?  Jesus’ answer is: you are right, you have not.

Our sea is once again a sea of death, and our shores are not a land of salvation but rather sand and rock receiving lifeless bodies. A unified Europe, built through resistance to Nazism and fascism, symbolised by the collapse of the gates of Auschwitz, today loses more and more credibility by not being able to save lives. But the responsibilities are clear, this is not an accident or a tragedy of chance, these are concrete responsibilities: It was decided not to save! We hide behind circumstantial statements or behind a short-sighted foreign policy that thinks it can prevent desperate departures. In reality, there has already been a clear political choice not to save.

The churches have a responsibility. We can keep acting for good and justice, we can continue, and we must continue, to save through the good practice of humanitarian corridors, we must continue to trust in God and today we must go one step further, it is to unite all the efforts of the European churches for a precise political action within their own countries and at the European Community to guarantee legal and safe ways of access, support to the NGOs that rescue hundreds of people at sea, cooperation between the Mediterranean countries with the aim not of blocking departures or detaining migrants in actual refugee camps, but of guaranteeing a solidarity-based system of development, hospitality and rescue. The Methodist churches in Europe and together with the brothers and sisters of the churches of the FCEI want to commit themselves to this goal.

All believers stand before the Word of Jesus that calls for the imperative of welcoming the stranger, and today this imperative is categorical: we are responsible for the time in which the Lord calls us to live and bear witness. One day the time of reckoning will come and it will not be possible to answer: when will it be?

1 Matthew 25:38 – New Revised Standard Version Bible


Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI)

Le chiese metodiste nascono nel XVIII secolo in Inghilterra da un movimento di risveglio religioso, diffusosi in seguito in America e in altri paesi. In Italia si costituiscono gruppi metodisti ad opera di predicatori inglesi e americani nel XIX secolo, nel contesto di risveglio culturale del Risorgimento. Durante il ventennio fascista la missione americana, duramente colpita dal regime, viene inglobata da quella britannica. Nel 1961 nasce la Conferenza metodista d’Italia, emancipata dalla Conferenza britannica. Attualmente i metodisti italiani sono circa 5.000, diffusi in tutto il territorio del paese, e fanno parte del Consiglio metodista mondiale, che conta circa 70 milioni di fedeli in 130 paesi. I metodisti fanno inoltre parte del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della Comunione delle chiese protestanti europee (CCPE-Concordia di Leuenberg). Dal 1979 valdesi e metodisti sono unti in un patto d’integrazione che ha dato vita alla Chiesa evangelica valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi). Le due chiese hanno in comune l’organizzazione sinodale-rappresentativa, l’amministrazione (Tavola valdese) e il corpo pastorale; rimangono invece distinte la rappresentanza ecumenica e la gestione patrimoniale. I rapporti con lo Stato italiano sono regolati dall’Intesa del 1984.