Corridoi universitari. A Palermo, da Asmara, il primo laureato è Henok Michael

Henok Michael con sua madre (foto Centro Diaconale – Istituto Valdese e Caritas di Palermo)

Roma (NEV), 8 agosto 2023 – Il primo laureato nell’ambito dei Corridoi universitari del progetto UNICORE 3.0 si chiama Henok Michael. 28 anni, nato ad Asmara in Eritrea, Henok Michael ha studiato ingegneria chimica presso il College di Mai-Nefhi, l’Eritrea Institute of technology, laureandosi nel 2017 con il massimo dei voti. Oggi festeggia la Laurea magistrale in Ingegneria gestionale, a Palermo.

Su ilMediterraneo24.it un’intervista di Stefano Edward Puvanendrarajah raccoglie “le sue emozioni, ambizioni e il legame che ha costruito con la città grazie al lavoro di rete sinergico dei partner progettuali (Università degli studi di Palermo, Caritas Diocesana di Palermo, il Centro Diaconale “La Noce” – Istituto Valdese, Centro Astalli Palermo)”.

L’Agenzia NEV ha raggiunto Anna Ponente, direttrice del Centro Diaconale “La Noce”, che ha rilasciato questa dichiarazione:

“L’esperienza dei Corridori universitari è un’esperienza importante per il Centro Diaconale, perché pone al centro il diritto allo studio, il diritto a realizzare i propri sogni. Quando il Centro diaconale è stato contattato per entrare a far parte di questo Protocollo ancora non conoscevamo bene il progetto. Abbiamo aderito immediatamente dopo un confronto che abbiamo avuto con i vari referenti istituzionali, comprendendone subito il valore profondo che è quello di mettere al centro di tutto la persona.

Mi preme sottolineare quanto sia importante il lavoro che viene svolto dagli operatori, che concretamente ogni giorno seguono questi giovani. In particolare faccio riferimento alla nostra referente dei Corridoi universitari, la dottoressa Safa’ Neji, che è l’operatore delegato del Centro, la quale ha anche esperienza nell’ambito dei Corridoi umanitari all’interno del nostro centro.

È importante riconoscere il valore di questa collaborazione, dell’incontrarsi, del confrontarsi sui pensieri, sulle difficoltà e sulle necessità concrete. Per esempio, nella concretezza della vita quotidiana, si tratta di seguire i ragazzi nelle questioni di ordine sanitario, burocratico, ma anche psicologico ed emotivo. Seppure, ci tengo a sottolineare quanto questi giovani siano motivati. In particolar modo, vorrei dire che questa prima esperienza, della laurea di Henok in ingegneria gestionale, ci ha veramente commossi profondamente. Ci ha resi molto orgogliosi. Henok, così come gli altri studenti che partecipano a questo protocollo e hanno partecipato con grande affetto a questo primo evento realizzato a Palermo, sono giovani molto impegnati, che studiano tantissimo, che desiderano veramente raggiungere l’obiettivo della laurea. Al tempo stesso, non trascurano la conoscenza del contesto cittadino in cui vivono e stanno apprendendo anche la lingua italiana frequentando dei corsi assiduamente.

Tutto questo non fa altro che confermare quanto la possibilità di offrire vie legali di accesso a uomini e donne sia quella giusta. Oggi è Henok, successivamente altri giovani potranno laurearsi. Sì, avrebbero dovuto e potuto laurearsi nella loro città, nel loro paese, con i loro amici – come hanno detto anche Henok e la sua famiglia -. Tuttavia lo hanno potuto fare qui, grazie all’impegno di tutte queste realtà.

Questo progetto è l’esito di una costruzione di un dialogo, di un confronto, di un percorso di valori, ma anche di metodo tra diversi enti che operano in città. Questo è il valore aggiunto fondamentale che fa a mio parere la differenza. Il Centro Diaconale La Noce, la Caritas, l’Università, il Centro Astalli – che già collaborano e che condividono un pensiero comune, politico-sociale e valoriale di impegno – continuano in fondo anche attraverso i Corridoi universitari quello che è il modo per rispettare il diritto di tutti e di tutte.

È stato veramente un momento per me indimenticabile. Questo è stato uno dei momenti più belli che ho vissuto in tanti anni di lavoro. Ancora di più lo è stato quando ho conosciuto la mamma di Henok e ho potuto vedere il suo sguardo. Mi ha emozionato tantissimo, anche negli aspetti conviviali, nel festeggiare e trascorrere la serata insieme”.