Servizio civile universale. Quali prospettive?

Roma (NEV), 5 febbraio 2024 – Cosa dicono i dati del bando 2023 sulle fragilità attuali del Servizio civile universale e sui rischi per il futuro? A chiederselo è la Conferenza nazionale enti Servizio civile (CNESC), che raggruppa alcuni dei principali Enti accreditati con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile. Fra essi, anche la Diaconia valdese (Commissione sinodale per la diaconia – CSD).

La CNESC, si legge in un comunicato, “ha più volte espresso preoccupazione per il calo dei posti a bando. Da 71.550 del bando 2022, sono scesi a 52.236 nel bando che scade il 15 febbraio. Una riduzione del 27% che farebbe traballare la stabilità di qualsiasi impresa!Poiché il servizio civile opera quale soggetto attivo della tenuta e della coesione sociale sul territorio, quale è l’impatto di tale riduzione sui territori?”.

La CNESC ha prodotto una specifica analisi dei dati relativi al bando dello scorso anno. (Analisi disponibile a questo link: https://www.cnesc.it/Allegati/2023_Presentazione_dati_bando.pdf).

Il rapporto evidenzia “l’assenza quest’anno di ben 77 enti titolari su un totale di 317 e un’importante riduzione delle opportunità di servizio da offrire ai giovani presso le proprie sedi da parte di numerosi enti. Una riduzione che ha colpito tutti. Enti regionali e nazionali, comprese le grandi reti che hanno visto un taglio anche del 30%, i piccoli enti come i grandi, gli enti locali come gli enti del Terzo Settore”.

La CNESC parla di “riduzione sistemica e complessiva, con pesanti ripercussioni sui territori in termine di riduzione del contributo del SCU al benessere delle comunità e di continuità delle iniziative intraprese”.

Un problema cronico di risorse, denuncia la CNESC. La Presidente Laura Milani chiede al Governo di reperire i fondi necessari e dichiara: “Ciascuno di noi – conclude Milani – deve sentire la responsabilità di questo impegno perchè ogni posto non finanziato è un’opportunità in meno per i giovani. Una situazione che interpella soprattutto le istituzioni, proprio in un momento storico in cui i giovani chiedono di essere riconosciuti e ascoltati, coinvolti e valorizzati”.


La CNESC ha sedi in 3.557 Comuni, 108 province e 101 Stati esteri. Rappresenta 7.171 organizzazioni senza scopo di lucro e 247 Enti pubblici, con 17.859 sedi di attuazione. Alla CNESC aderiscono, fra l’altro: Acli, Avis Nazionale, Caritas Italiana, Diaconia Valdese, Focsiv, Legacoop, Shalom, Unicef, UNITALSI.


La Diaconia valdese ha peraltro sottoscritto, lo scorso 2 febbraio, la Lettera aperta per la Riforma della Non Autosufficienza, con la richiesta di revisione del decreto legislativo. Qui di seguito la nota tratta dal sito CSD – Diaconia valdese.

La Diaconia Valdese sottoscrive una lettera aperta a Giorgia Meloni. Insieme agli altri membri del Patto per la non autosufficienza è stata redatta una lettera che contesta l’impostazione del Decreto Legislativo adottato dal Governo il 26 gennaio in attuazione della nuova legge sulla non autosufficienza. Il Decreto, che oltre a non individuare risorse, svuota l’impostazione della riforma dell’assistenza alle persone anziane non autosufficienti, deve essere approvato definitivamente nella prima settimana di marzo. La lettera richiama il Governo a una revisione del Decreto legislativo.

Leggi il testo della lettera.