Cosa significa essere valdesi, oggi. Risponde Gabriella Sconosciuto

In occasione degli 850 anni dalla nascita del movimento valdese, abbiamo chiesto a donne e uomini valdesi di spiegarci il senso della loro fede e appartenenza.

Foto di Rowan Heuvel, Unsplash

Roma (NEV), 25 marzo 2024 – Che cosa vuol dire essere valdese, oggi? In occasione degli 850 anni dalla nascita del movimento valdese, abbiamo interrogato diversi esponenti di questa comunità, chiedendo loro di spiegare in modo semplice, sintetico, a parole loro, questa appartenenza. Giovani e meno giovani, provenienti da ogni regione d’Italia, pastore e teologhe, o anche “semplici” cittadini. Ecco le loro risposte.

Protagonista della terza “puntata” è Gabriella Sconosciuto.


Questa domanda ha un significato diverso per me che sono diventata valdese solo dal 5 giugno 2021, giornata della memoria a Guardia Piemontese che ricorda l’eccidio dei nostri Fratelli e Sorelle e la scomparsa della fede valdese a causa di una persecuzione disumana.

Sono sempre più convinta della scelta fatta e oggi essere valdese per me significa non avere pregiudizi, lottare per la Libertà, avere delle sensibilità nuove che nascono dalla condivisione dei valori della chiesa valdese.

Da studi fatti sembrerebbe che la mia famiglia materna all’epoca dell’eccidio fosse una famiglia valdese e che poco prima della strage fu avvisata e scappò verso Sant’Angelo, una frazione di Cetraro. Non so se sia dovuto a questo, ma come più volte ho già detto, davvero sento scorrere nelle mie vene il sangue valdese ed è forte in me il sentimento di riscatto.

Ho scelto e mi identifico in una chiesa che tutela le libertà individuali, favorendo al tempo stesso la fratellanza, una coesione sociale, che accoglie i diversi orientamenti sessuali, favorevole al testamento biologico, che avversa l’omofobia e fa della diversità un presupposto di libertà. La mia è una Chiesa libera e priva di dogmi, senza l’imposizione di una lettura calata dall’alto, accogliente verso gli stranieri e soprattutto trasparente. Essere valdese oggi vuol dire tutto questo per me.

Aiutare concretamente l’altro, essere altruista e gioire dei successi degli altri. Ad uno sguardo superficiale potrebbe significare andare controcorrente, ma io penso invece che essere valdese oggi significa seguire una Strada Maestra!


Le altre “puntate” qui:

Gianluca Fiusco

Paolo Ricca