I corridoi umanitari a Sabir

Si è concluso a Prato, sabato 20 aprile, il festival, promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma. Tra i partecipanti anche Federica Brizi, responsabile accoglienza della Federazione delle chiese evangeliche in Italia.

Roma (NEV), 22 aprile 2024 – Oltre 1600 persone, più di 80 relatrici e relatori per un totale di 45 eventi: 30 seminari e incontri, 3 formazioni, 3 presentazioni di libri, 3 concerti, 2 proiezioni di film, 4 mostre. Questi i numeri della prima tappa della 10° edizione del Festival Sabir, che si è svolta a Prato negli scorsi giorni e si è chiusa sabato 20 aprile.

Alla rassegna, promossa da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI e Carta di Roma, ha partecipato, tra gli altri, anche Federica Brizi, responsabile accoglienza della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. In particolare, Brizi ha preso parte a un panel sui corridoi umanitari, insieme alle realtà promotrici di questa via di accesso legale e sicura: Sant’Egidio, Arci, Caritas, UNHCR, OIM, Msf. Il dibattito, con una sala gremita di persone, è stato moderato dalla giornalista Alessandra Fabbretti. E proprio i corridoi, o meglio le vie di ingresso legale in Europa, sono uno dei punti al centro del manifesto conclusivo della rassegna, nel quale si chiede di “Incrementare significativamente le opportunità di ingresso legale in Europa per ricerca di protezione, anche attraverso tutte le forme complementari di ingresso sicuro”. Allo stesso tempo, come sottolineato da Brizi e come sempre sostenuto dalla FCEI, i corridoi non sono e non devono rimanere l’unica via possibile, né possono essere strumentalizzati rispetto alla necessità costante di salvare vite umane. Per questo, sempre nel testo conclusivo dell’appello di Sabir, si lancia un appello per “Cancellare ogni forma di esternalizzazione delle frontiere, condizionando gli accordi con i Paesi di origine e di transito al rispetto dei diritti fondamentali e dei diritti umani, evitando accordi con governi antidemocratici […] Promuovere una missione di ricerca e soccorso europea nel Mediterraneo, e impedire le forme di criminalizzazione della solidarietà attuata dai governi di diversi Stati membri”.

Il prossimo appuntamento di Sabir sarà a Roma, dal 10 al 12 ottobre.