Roma (NEV), 2 maggio 2017 – “Un segno di speranza”: così il segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, ha definito la firma congiunta di papa Francesco e papa Tawadros II, a capo della Chiesa copta-ortodossa d’Egitto, apposta lo scorso 28 aprile al Cairo alla “storica” dichiarazione sul mutuo riconoscimento del battesimo tra le chiese cattolica e copta. “Ecco cosa significa camminare insieme nel pellegrinaggio della giustizia e della pace”, ha aggiunto Tveit.
In sostanza, si tratta di evitare i cosiddetti ri-battesimi tra le due confessioni, ma la dichiarazione si esprime anche sull’impegno comune per arrivare ad una versione condivisa del “Padre Nostro”, nonché ad una data comune per la celebrazione della Pasqua.
Alla preghiera ecumenica, svoltasi in seguito nella chiesa di San Pietro e Paolo del Cairo – colpita l’11 dicembre da un attentato terroristico –, ha partecipato anche il pastore luterano Tveit, a capo di una delegazione del CEC, che nei giorni precedenti aveva avuto incontri ecumenici ed interreligiosi con chiese membro egiziane e con il Gran imam della moschea e dell’università Al-Azhar.
Da annoverare tra le chiese egiziane membro del CEC non soltanto la chiesa copto-ortodossa, ma anche la chiesa evangelica presbiteriana (Sinodo del Nilo), e il Patriarcato greco-ortodosso di Alessandria e di tutta l’Africa.