Roma (NEV), 13 aprile 2011 – Lo scorso 8 aprile a Ginevra, presso il Centro ecumenico di Bossey, cinque segretari generali di altrettanti organismi ecumenici internazionali si sono incontrati insieme ai responsabili della Chiesa evangelica tedesca (EKD), per discutere di ecumenismo oggi: una vivace conversazione su come meglio promuovere “l’unità visibile delle chiese” a cui hanno partecipato, tra gli altri, Olav Fykse Tveit del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Martin Junge della Federazione luterana mondiale (FLM), Setri Nyomi della Comunione mondiale delle chiese riformate (CMCR), Viorel Ionita della Conferenza delle chiese europee (KEK), e John Nduna di ACT Alliance, il braccio umanitario di CEC e FLM.
Di fronte al problema diffuso dell’intolleranza religiosa, sollevato da Nduna, l’idea che si è fatta strada è quella di sviluppare nuovi modelli di dialogo e cooperazione ecumenica che siano basati sul principio della “mutua responsabilità”, come proposto da Tveit: “La cooperazione interreligiosa ed ecumenica può aversi solo con il mutuo sostegno di tutti gli attori in campo, e quindi non solo delle chiese, ma anche degli Stati e delle istanze culturali”. Per Junge bisogna cominciare con l’evitare qualsiasi spirito di competizione tra le diverse tradizioni cristiane e organizzazioni ecumeniche, mentre per Nyomi, al fine di rafforzare l’unità visibile delle chiese, è cruciale la lotta contro le tante ingiustizie a cui sono sottoposti gli esseri umani, non solo nel sud del mondo.
Il movimento ecumenico mondiale è fatto di rapporti e interconnessioni complessi, ha sottolineato il vescovo Martin Schindehütte della EKD, ribadendo che “al cuore dell’azione e unità cristiana è il Vangelo”. Molta soddisfazione per l’iniziativa concertata dai cinque organismi ecumenici è stata espressa dal presidente della EKD Nikolaus Schneider, che ha ricordato le celebrazioni per il cinquecentenario della Riforma che si terrà nel 2017 a Wittenberg in Germania per commemorare le 95 tesi di Martin Lutero. Un evento che dai partecipanti al vertice è stato definito non solo tedesco, ma mondiale.