Roma (NEV), 29 ottobre 2014 – Lunedì 27 ottobre la Grande Moschea di Roma ha accolto politici ed esponenti del mondo religioso per inaugurare la Giornata del dialogo cristiano islamico di quest’anno, il cui tema di fondo verteva sul binomio “misericordia e perdono”. Il titolo dell’incontro, organizzato come di consueto dal mensile Confronti (www.confronti.net), moderato dal direttore Gian Mario Gillio, ha posto l’accento sui diritti e la cittadinanza attiva.
Dopo la lettura del saluto del presidente del Senato Pietro Grasso, i senatori Vannino Chiti e Lucio Malan, e il deputato Kalid Chaouki, hanno ribadito l’urgenza di riconoscere appieno i diritti di tutte le religioni in Italia. Sulla bontà del dialogo e del confronto si è espressa anche la viceprefetta Marina Nelli, della direzione centrale degli affari di culto.
Alessandra Trotta, presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), ha portato un messaggio di testimonianza del mondo protestante, ricordando come l’apporto delle comunità religiose per il dialogo sia parte preziosa della costruzione del futuro non solo dell’Italia, ma anche dell’Europa.
Per la prima volta alla Giornata del dialogo è intervenuto un rappresentante della Conferenza episcopale italiana (CEI), monsignor Cristiano Bettega, che ha richiamato col suo intervento quanto sia indispensabile riconoscere il “tesoro dell’altro” affinché sia possibile un vero dialogo. Hanno preso la parola anche rappresentanti di movimenti ecumenici, quali il Segretariato attività ecumeniche (SAE), con la sua presidente Marianita Montresor, e il Centro interconfessionale per la Pace (CIPAX) col presidente Adnane Mokrani. Per il mondo musulmano sono intervenuti Abdellah Redouane, direttore del Centro islamico culturale d’Italia (CICI), Yahya Pallavicini (Coreis), Mustafa Cenap Aydin (Istituto Tevere), Abdallah Cozzolino (Confederazione islamica italiana) e Muhammad Hassan Abd al-Ghafar, imam della Grande Moschea. Non è mancata anche la voce dal mondo accademico con Lucetta Scarrafia. E’ emersa la plurivocità anche del mondo musulmano, e la volontà di trovare spazi di incontro per unirsi.
La Giornata del dialogo è stata quest’anno così testimone di un nuovo ecumenismo, intra-confessionale e interreligioso, che sembra destinato a proseguire nei prossimi tempi.