Roma (NEV), 20 gennaio 2017 – Ieri in Vaticano si è rinnovata la trentennale tradizione della visita di una delegazione ecumenica finlandese dal pontefice. L’occasione è data dalla ricorrenza del 19 gennaio dedicata a Sant’Enrico, evangelizzatore della Finlandia. Quest’anno la delegazione era guidata dal vescovo luterano di Turku, Kaarlo Kalliala.
Nel corso del caloroso incontro è stata ricordata la commemorazione cattolico-luterana di Lund (Svezia) dello scorso 31 ottobre per l’inizio delle celebrazioni del Cinquecentenario della Riforma protestante. Una tappa significativa “sul piano umano e teologico-spirituale”, ha ricordato papa Francesco. “Dopo cinquant’anni di dialogo ecumenico ufficiale tra cattolici e luterani – ha osservato – siamo riusciti a esporre chiaramente le prospettive sulle quali oggi possiamo dirci d’accordo”. Il 2017 è “un’occasione privilegiata” per cattolici e luterani “per riscoprire insieme il Vangelo”, ha detto il pontefice, aggiungendo: “In questo spirito, a Lund è stato ricordato che l’intento di Martin Lutero, cinquecento anni fa, era quello di rinnovare la chiesa, non di dividerla. Quell’incontro ci ha dato il coraggio e la forza di guardare avanti, nel nostro Signore Gesù Cristo, al cammino ecumenico che siamo chiamati a percorrere insieme”. Il papa, auspicando una sempre maggiore collaborazione tra ortodossi, luterani e cattolici nel mondo, ha anche citato la Commissione di dialogo cattolico-luterano della Finlandia, che sta lavorando ad una interpretazione sacramentale comune della chiesa, dell’eucaristia e del ministero ecclesiale.
E’ da 32 anni che i rappresentanti delle tre confessioni cristiane finlandesi si ritrovano a Roma per la festività di Sant’Enrico, il 19 gennaio, giorno che cade all’interno della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Per i finlandesi non si tratta di “festeggiare” un santo, ma di ricordare la vicenda di questo personaggio storico. Enrico fu il primo vescovo cristiano della Finlandia. Venne nel paese per evangelizzarlo, ma nel 1156 fu crudelmente ucciso dai contadini. Le chiese cristiane del paese nordico pertanto hanno deciso di ricordarlo come simbolo di riconciliazione, impegno ad accogliere lo straniero, e a vivere in amicizia con chi ha una fede o appartiene a una chiesa diversa dalla propria.
La Finlandia è tra i paesi europei più secolarizzati (secondo l’indice sulla religiosità e sull’ateismo dell’istituto Gallup del 2012 si dicono credenti il 53% dei finlandesi), che garantisce la libertà religiosa avendo tuttavia ben due chiese di Stato, quella luterana e quella ortodossa, con tutti i risvolti giuridici e fiscali del caso.