Leader religiosi richiamano Trump sulla giustizia climatica

A seguito del ritiro degli Stati Uniti voluto da Donald Trump dall’Accordo di Parigi, le chiese confermano il loro impegno e invitano le nazioni del mondo alla responsabilità per il clima

Roma (NEV), 5 giugno 2017 – “Questa è una tragedia, un’occasione persa di mostrare una vera e responsabile leadership per il futuro dell’umanità e della nostra casa comune: questa è una decisione moralmente ed economicamente insostenibile. La lotta per la giustizia climatica deve continuare” afferma Olav Fykse Tveit, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), nella nota congiunta sul clima diramata con ACT Alliance e Federazione luterana mondiale (FLM) in seguito alla dichiarazione del presidente USA Donald Trump di volersi ritirare dall’Accordo di Parigi sul clima. “La scelta del presidente degli Stati Uniti contrasta con l’etica e i valori cristiani “, afferma Rudelmar Bueno De Faria, segretario generale di ACT Alliance. “Affrontare il cambiamento climatico significa proteggere gli esseri umani, i loro luoghi di lavoro e le economie del mondo. La Federazione luterana mondiale continuerà a promuovere la giustizia climatica in quanto problema di giustizia intergenerazionale, nella convinzione che la creazione non sia in vendita”, sostiene Martin Junge, segretario generale della FLM.

“Questa decisione è sbagliata dal punto di vista scientifico, economico, medico, politico e morale –  dichiarano per parte loro i vertici della Chiesa unita di Cristo degli USA (UCC) -. Con angoscia, ravvisiamo il prezzo devastante della sofferenza che sarà imposta dal rifiuto di questa amministrazione di affrontare la crisi climatica. Siamo sconvolti dalla mancanza di disponibilità a unirsi alle altre nazioni per proteggere e stabilizzare l’atmosfera da cui dipende la nostra specie insieme a tutte le altre forme di vita. Invitiamo le nostre chiese e il corpo pastorale ad abbracciare questo momento in tre modi. Accettare il ruolo di leadership, per proteggere la creazione di Dio. Incarnare il cambiamento, perché è ora il momento per le chiese e per ogni persona di fede di essere d’esempio attraverso parole e azioni, nelle nostre scelte energetiche. Proclamare la verità, essendo audaci e coraggiosi nel discorso pubblico. È abbastanza chiaro che il governo federale non affronterà la più grande sfida morale che il mondo abbia mai affrontato. Dipende da noi”.

Critiche all’uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul clima sono venute anche dal Parlamento delle religioni del mondo, dal Consiglio nazionale delle chiese cristiane americane (NCCCUSA) e dalle chiese presbiteriane ed episcopaliana statunitensi.