Roma (NEV), 26 giugno 2017 – Quattro assemblee si sono svolte a giugno in quattro diverse regioni italiane, per riunire democraticamente i rappresentanti di tutte le chiese valdesi e metodiste, in vista del Sinodo annuale che si aprirà a Torre Pellice (TO) il prossimo 20 agosto.
La panoramica che emerge dai Distretti di tutta Italia coglie come elemento centrale e comune la Diaconia. Il II Distretto (Nord Italia) sottolinea l’apprezzamento per il lavoro svolto in ambito di mediazione interculturale e con i richiedenti asilo e auspica un maggiore coinvolgimento da parte delle chiese, in particolar modo quelle con ampia presenza di membri di altri Paesi. Il III Distretto (Centro Italia), nel ricordare il grande impegno a seguito dei terremoti del 2016, anche in zone dove le chiese valdesi e metodiste non sono radicate, invita a intrecciare rapporti sempre più stretti fra le chiese, il territorio e le diverse realtà sociali in cui le chiese vivono. Il tema dell’accoglienza viene considerato cruciale anche dal IV Distretto (Sud Italia), che evidenzia come sia difficile, ma sfidante e arricchente, la trasformazione dell’identità di cui le comunità sono testimoni e parte integrante. L’incontro con l’altro dovrebbe essere riconosciuto come occasione di arricchimento e come un dono di Dio. La formazione dei giovani e la collaborazione dei territori nella testimonianza evangelica sono viste come vocazioni prioritarie.
Un altro contributo alla discussione viene dal I Distretto (Valli valdesi del Piemonte) che, sul tema della vita delle chiese e in particolare del culto, senza nascondere le difficoltà in cui versano le comunità, propone un salto in avanti per uscire dagli “anacronismi”. Un segnale di questo salto possibile è stato individuato nella trasmissione del culto di Pasqua in diretta Facebook curata da Radio Beckwith, con oltre 2000 visualizzazioni, replicabile in molte altre occasioni e contesti.
Dal II Distretto viene anche una riflessione inedita sulla spiritualità nel tempo contemporaneo, a fronte di situazioni critiche in alcune realtà locali e in generale nella società, per cui si propone per la primavera 2018 una giornata di festa, che convogli il “tempo di grazia” delle attività umanitarie e delle collaborazioni intra-evangeliche, già in atto e/o da attuare, nel tentativo di superare quella “malattia spirituale” che indebolisce l’essere chiesa.