Corridoi umanitari: un’alternativa alle chiusure e al rischio della vita per i richiedenti asilo

Oggi a Milano alle 14.30 un convegno organizzato da Università degli studi di Milano e laboratorio LIMES. Fra i relatori, il coordinatore di Mediterranean Hope - Programma rifugiati e miranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Paolo Naso

Roma (NEV), 21 novembre 2017 – Si tiene oggi pomeriggio a Milano il convegno dal titolo “I corridoi umanitari: un’alternativa alle chiusure e al rischio della vita per i richiedenti asilo” promosso dal Dipartimento di scienze sociali e politiche dell’Università degli studi di Milano insieme al Laboratorio immigrazione multiculturalismo e società (LIMES).

“È un segnale interessante, che dà la misura di come i corridoi umanitari non siano solo parte di una dimensione tecnica e politica, ma appartengano anche alla società civile” ha dichiarato all’agenzia stampa NEV il coordinatore di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Paolo Naso, fra i relatori al convegno.

Intervengono Maurizio Ambrosini, Università degli Studi di Milano, su “Confini, sovranità nazionale e diritti umani: un campo di battaglia”; Alessandra Facchi, Università degli Studi di Milano, su “Il ruolo dei soggetti umanitari nell’attuazione dei diritti umani”; Giorgio Del Zanna, Comunità di S. Egidio, su “I corridoi umanitari: un passaggio sicuro verso l’Europa”; Paolo Naso, Sapienza Università di Roma, su “Mediterranean Hope. Autori e progetto dei corridoi umanitari”.

Prevista anche la testimonianza di Huda Bara, rifugiata siriana arrivata a Milano con il corridoio del 27 ottobre scorso. Appuntamento a Milano, oggi martedì 21 novembre 2017, alle 14.30 presso la sala lauree della Facoltà di scienze politiche, economiche e sociali, in via Conservatorio 7.