#WelcomingEurope. A breve un’iniziativa europea per abolire il reato di solidarietà

Roma (NEV), 2 febbraio 2018 – A inizio marzo è previsto il lancio dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) #WelcomingEurope che ha, fra gli obiettivi, quello di abolire il reato di solidarietà a livello UE.

“I cittadini d’Europa sono la sua più grande forza e la chiave per trasformare l’attuale impasse politica sulle migrazioni. Vogliamo che la Commissione europea fermi quei governi che stanno punendo i volontari affinché nessuno sia perseguito per aver offerto aiuto e rifugio umanitario” così spiegano sul loro sito i promotori dell’iniziativa a favore di giustizia e diritti umani, che vede schierati insieme, fra gli altri, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), la Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME), la Chiesa evangelica luterana in Finlandia e organismi antirazzisti e pacifisti di tutta Europa.

Il tema del reato di solidarietà è all’ordine del giorno. Basti pensare al recente rapporto “Umanitarismo: l’inaccettabile volto di solidarietà” redatto dall’Institute of Race Relations (IRR) di Londra, che attingendo a dati di organizzazioni di difesa in tutta Europa riferisce di procedimenti giudiziari a carico di ben 45 singoli attori umanitari dal settembre 2015. Ne ha parlato recentemente il quotidiano Avvenire nell’articolo “In Europa. Helena, Martine e gli altri: aiutano i profughi, vanno a processo”.

“Lo spazio di azione umanitaria si sta riducendo entro una cultura politica delle distinzioni tra ‘noi’ e ‘loro’ che ambisce alla fine della solidarietà umana alle porte dell’Europa” si legge nella presentazione del rapporto, che denuncia come stati membri dell’UE stiano usando le leggi per il contrasto ai trafficanti e ai contrabbandieri per criminalizzare coloro che agiscono per scopi umanitari. Scoraggiare chi fornisce cibo, riparo e acqua pulita ai migranti, che sia sulle coste del Mediterraneo o alle frontiere, in accampamenti o per strada, è in conflitto con gli obblighi internazionali in materia di diritti umani.

La campagna ICE intende avvalersi del meccanismo previsto dal trattato di Lisbona, che consente a organizzazioni e cittadini europei di far valere le proprie rivendicazioni politiche, raccogliendo 1 milione di firme in almeno 7 Stati membri entro 12 mesi. Raggiunto questo obiettivo, Commissione europea e Parlamento europeo sono obbligati a esaminare le istanze.