SCHEDA. La FCEI: le chiese membro

La Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) è costituita da chiese, unioni di chiese e opere che “si riconoscono unite dalla comune vocazione di testimonianza e di servizio”. (Statuto, articolo 1).

 La FCEI nacque a Milano il 5 novembre 1967. Ad aderirvi in qualità di membri fondatori furono l’Unione cristiana evangelica battista (UCEBI), la chiesa valdese, la chiesa metodista, la chiesa luterana, la comunità ecumenica di Ispra-Varese (poi confluita nella chiesa luterana). Negli anni successivi aderirono alla Federazione l’Esercito della Salvezza, la Comunione di chiese libere e la Chiesa apostolica italiana. Conformemente allo Statuto, partecipano alla Federazione in qualità di “osservatori” l’Unione delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (UICCA) e la Federazione delle chiese pentecostali (FCP); mentre la Chiesa cristiana di Rho (MI) è “membro aderente”.

La Federazione comprende quasi tutte le denominazioni “storiche” del protestantesimo italiano e alcune chiese di area pentecostale-carismatica, rappresentando circa 60.000 persone.

Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI)

Fondata nel 1949, ha circa 7.000 membri in 12 comunità sparse su tutto il territorio italiano, in maggioranza di lingua tedesca. Nella dottrina, nell’etica e nella vita spirituale la CELI segue le fondamenta gettate da Martin Lutero e dai teologi a lui legati. I rapporti della CELI con lo Stato italiano sono regolati dall’Intesa del 1995. La CELI è membro della Federazione luterana mondiale (FLM), della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della Comunione di chiese protestanti in Europa (CCPE-Concordia di Leuenberg) e ha stretti contatti con la Chiesa evangelica di Germania (EKD) e con le Chiese evangeliche luterane unite in Germania (VELKD). La comunità più antica è quella di Venezia, la cui storia può risalire fino al periodo della Riforma, mentre le comunità di Trieste e Bolzano furono fondate rispettivamente nel 1778 e nel 1889, quando tali zone facevano parte dell’impero asburgico. Inoltre, la comunità di Ispra-Varese, fondatrice della FCEI, è confluita nella CELI.

Chiesa evangelica valdese

I valdesi nascono nel sud della Francia come movimento medievale nel XII secolo ispirato alla povertà e alla libera predicazione. Dichiarati eretici, si diffondono in tutta Europa dove sopravvivono fino al XVI secolo in clandestinità. Nel 1532 i valdesi delle valli del Piemonte decidono di aderire alla Riforma protestante, costituendosi come chiesa riformata di ispirazione calvinista. Oggetto di ripetute e sanguinose persecuzioni, tra cui anche una deportazione di massa, i valdesi vivono nel “ghetto” delle loro valli alpine fino al 1848 quando, il 17 febbraio, ottengono da Carlo Alberto i diritti civili. Da quel momento inizia la diffusione in ogni parte d’Italia. Attualmente i valdesi in Italia sono circa 30.000 e aderiscono alla Comunione mondiale delle chiese riformate. I valdesi fanno inoltre parte del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della Comunione delle chiese protestanti europee (CCPE-Concordia di Leuenberg). Dal 1979 valdesi e metodisti sono uniti in un patto d’integrazione che ha dato vita alla Chiesa evangelica valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi). Le due chiese hanno in comune l’organizzazione sinodale-rappresentativa, l’amministrazione (Tavola valdese) e il corpo pastorale; rimangono invece distinte la rappresentanza ecumenica e la gestione patrimoniale. I rapporti con lo Stato italiano sono regolati dall’Intesa del 1984.

Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI)

Le chiese metodiste nascono nel XVIII secolo in Inghilterra da un movimento di risveglio religioso, diffusosi in seguito in America e in altri paesi. In Italia si costituiscono gruppi metodisti ad opera di predicatori inglesi e americani nel XIX secolo, nel contesto di risveglio culturale del Risorgimento. Durante il ventennio fascista la missione americana, duramente colpita dal regime, viene inglobata da quella britannica. Nel 1961 nasce la Conferenza metodista d’Italia, emancipata dalla Conferenza britannica. Attualmente i metodisti italiani sono circa 5.000, diffusi in tutto il territorio del paese, e fanno parte del Consiglio metodista mondiale, che conta circa 70 milioni di fedeli in 130 paesi. I metodisti fanno inoltre parte del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della Comunione delle chiese protestanti europee (CCPE-Concordia di Leuenberg). Dal 1979 valdesi e metodisti sono unti in un patto d’integrazione che ha dato vita alla Chiesa evangelica valdese (Unione delle chiese metodiste e valdesi). Le due chiese hanno in comune l’organizzazione sinodale-rappresentativa, l’amministrazione (Tavola valdese) e il corpo pastorale; rimangono invece distinte la rappresentanza ecumenica e la gestione patrimoniale. I rapporti con lo Stato italiano sono regolati dall’Intesa del 1984.

Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI)

Fondata nel 1956, raccoglie l’eredità dell’Unione cristiana apostolica battista (UCAB), sorta nel 1884 ad opera delle missioni inglese e americana giunte in Italia negli anni ’60 del XIX secolo. Eredi degli anabattisti e di quella che è conosciuta come Riforma radicale, nascono nell’Inghilterra del ‘600. Si richiamano alle dottrine fondamentali del protestantesimo, con alcune significative particolarità. Tra queste, il congregazionalismo, l’idea cioè che l’elemento ecclesiologico centrale sia la chiesa locale (congregazione), autonoma nelle sue decisioni, ma legata alle chiese consorelle attraverso la costituzione di unioni o convenzioni; il battesimo dei credenti, cioè l’idea che il battesimo comporti una esplicita confessione di fede del battezzando, rifiutando così il battesimo dei bambini; la netta separazione tra lo stato e la chiesa; l’affermazione e la difesa della libertà di coscienza. L’UCEBI fa parte di organismi internazionali come l’ Alleanza battista mondiale (BWA), la Federazione battista europea (EBF), il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e la Conferenza delle chiese europee (KEK). Attualmente raggruppa circa 120 chiese locali sparse su tutto il territorio nazionale, per un totale di 5.000 membri adulti effettivi e una popolazione totale di circa 15.000 persone.

Esercito della Salvezza (EdS)

L’Esercito della Salvezza è nato in Inghilterra nel 1865 ad opera di William Booth, già pastore metodista, per venire incontro ai bisogni spirituali e materiali delle masse del nascente proletariato industriale che affollava le grandi città dell’Inghilterra, sfruttato a quel tempo al di là di ogni immaginazione. La sua organizzazione, essenzialmente episcopale, è strutturata intorno alla metafora militare, dalla quale trae origine il suo nome, “Esercito della Salvezza”, in inglese The Salvation Army, dove i membri sono denominati “soldati” e i pastori “ufficiali” con vari gradi (principalmente tenente, capitano e maggiore). In Italia l’EdS inizia la sua opera nel 1887, quando il capitano James B. Vint aprì il primo “corpo” a Roma. Nel 1892 venne in Italia lo stesso William Booth e l’opera si estese velocemente al Nord, e poi al Sud, in Campania, Puglia, Lucania, arrivando infine in Sicilia nel primo dopoguerra. Il riconoscimento come Ente morale da parte del presidente della Repubblica c’è stato nel 1965. Nel 2009 hanno ottenuto il riconoscimento come associazione di culto con il nome “Esercito della Salvezza in Italia”. Oggi è presente in circa 40 località e conta circa 2.000 fedeli.

Comunione di Chiese libere in Italia

Nasce nel 1969 a Napoli, attorno a un nucleo di quattro chiese costituitesi ad Avellino, Napoli Berlingieri, Torre del Greco e Volla. La Comunione si ispira all’esperienza della Chiesa evangelica libera che nell’Ottocento aveva tentato di creare una chiesa protestante interamente italiana, capace di superare le divisioni denominazionali. La Comunione di chiese libere professa gli elementi fondamentali della fede cristiana protestante: l’autorità della Scrittura, la giustificazione per grazia mediante la fede, il sacerdozio universale di tutti i credenti, la testimonianza cristiana nel mondo, il riconoscimento della chiesa locale come espressione piena del Corpo di Cristo. Nel 1979 la Comunione di chiese libere ha sottoscritto un accordo di base con la Chiesa valdese.

Chiesa Apostolica Italiana

Costituitasi a Firenze nel 1979, si connota per la sua permanente ricerca biblico-teologica radicata nell’impegno ecumenico e nel dialogo interreligioso. La Chiesa Apostolica Italiana propone quale sua specifica area di ricerca teologica quella segnatamente pneumatologica capace di imprimere particolare coerenza al pensiero cristiano nella sua variegata complessità. Pur riconoscendo una sua diaspora variamente dislocata sul territorio, ha la sua sede nelle città di Firenze e di Prato.

St. Andrew’s Church of Scotland di Roma

La St. Andrew’s Church di Roma è una chiesa protestante di lingua inglese appartenente al Presbiterio europeo della Chiesa di Scozia. Il primo nucleo della comunità si costituì attorno al 1860 quando un gruppo di presbiteriani scozzesi e americani iniziò a riunirsi clandestinamente in case private. Con la crescita della comunità e grazie al nuovo clima politico e culturale successivo al 1870, la comunità poté tenere pubblicamente le proprie attività e acquistare un terreno dove venne eretta l’attuale luogo di culto, in via XX Settembre. Oggi la St. Andrew’s è una comunità multiculturale i cui membri provengono oltre che dall’Europa di lingua inglese, dall’Africa e dall’Asia. La St. Andrew’s Church of Scotland fa parte di Churches Together in Rome, un organismo ecumenico delle chiese anglofone della capitale.

Aderenti e Osservatori

Oltre ai membri effettivi che ne accettano pienamente lo Statuto, la FCEI riconosce la condizione di aderenti alle chiese, unioni di chiese ed opere che accettano il fondamento di fede espresso nel preambolo dello Statuto e collaborano al raggiungimento di alcuni obiettivi specifici, e la condizione di osservatori a quelle che manifestano interesse per la sua attività.

La XIII Assemblea nel 2003 ha accolto come membro aderente l’Associazione Comunità Cristiane con sede a Rho (Milano).

La XIV Assemblea nel 2006 ha accolto come osservatori l’Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del settimo giorno (UICCA) e la Federazione delle chiese pentecostali (FCP).