Le chiese protestanti spagnole vogliono più Europa

La conversazione di Sara Tourn (Riforma) con il presidente della chiesa evangelica spagnola, pastore Alfredo Abad

Roma (NEV), 6 giugno 2019 – “La nostra chiesa è a favore dello sviluppo di una politica europea e abbiamo aderito al documento della Conferenza delle chiese europee (KEK) ‘L’Europa è il nostro futuro’. Abbiamo bisogno di molta più Europa, non di meno Europa” così ha dichiarato il pastore Alfredo Abad, presidente della Iglesia Evangélica Española e della Conferenza delle chiese protestanti dei Paesi latini d’Europa (CEPPLE). Lo riferisce Sara Tourn sul quotidiano Riforma.it, in un approfondimento.

“Per noi la più grande fragilità attuale è il fatto di essere un’unione economica, ma senza una politica istituzionale unica – prosegue il pastore Abad –. Nella crisi emerge questa fragilità, questa mancanza di politica comune, se non quella a favore delle banche, ma che non aiuta realmente i paesi del sud Europa. La mancanza di una politica comune sulle migrazioni ci fa sbilanciare verso i paesi che rifiutano la realtà della solidarietà, dei diritti delle persone e dei migranti. Se non attuiamo un forte sviluppo politico-istituzionale dell’Europa, perderemo gli standard europei: in Spagna le chiese hanno reagito per mantenere questi standard, ma l’esperienza ai confini ci parla della perdita della tutela dei diritti di tutte le persone, non soltanto migranti ma anche studenti, lavoratori…”.

La società civile e le chiese spagnole lavorano per una accoglienza diffusa “non all’interno della cornice della protezione internazionale istituzionalizzata (che pure si sta sviluppando, abbiamo al momento in Spagna quasi 10.000 posti di protezione internazionale) – conclude Abad – bensì in collaborazione con le ong, coinvolgendo persone escluse dai consueti sistemi di accoglienza, senza i soldi pubblici, nazionali o europei, ma con fondi propri».

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