Ero Straniero. A che punto è il dibattito tra le forze politiche

Perché ci conviene

Roma (NEV), 11 luglio 2019 – In Italia attualmente non esistono canali di ingresso regolari per gli stranieri extracomunitari che vorrebbero cercare lavoro. Esistono invece oltre mezzo milione di persone straniere che si trovano sul territorio italiano in condizione di irregolarità, senza alcuna possibilità, quindi, di essere regolarizzati per poter accedere ai servizi sociali essenziali.

A partire da queste considerazioni si è svolta oggi all’interno della sala dei gruppi parlamentari della Camera dei Deputati la tavola rotonda tra i parlamentari componenti della Commissione Affari Costituzionali della Camera, che ha fatto seguito al convegno “nuovi strumenti per la promozione del lavoro e dell’inclusione della popolazione straniera in Italia”, organizzato dalla rete di associazioni di Ero Straniero, e di cui fa parte anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). Oggetto dei due appuntamenti la proposta di legge di iniziativa popolare denominata Ero straniero approdata nelle aule parlamentari nelle scorse settimane, dopo che diverse realtà italiane impegnate sul tema delle migrazioni avevano depositato, nell’ottobre del 2017, 90000 firme di cittadini che chiedevano di modificare la vigente normativa italiana in materia, la legge n.189 del 30 luglio 2002, conosciuta come la Bossi Fini.

La proposta di legge di iniziativa popolare prevede, tra le altre cose, l’introduzione del sistema dello sponsor (sistema a chiamata diretta) anche da parte di singoli per “l’inserimento nel mercato del lavoro del cittadino straniero e la disponibilità di un alloggio per il periodo di permanenza sul territorio nazionale”; insieme alla regolarizzazione su base individuale degli stranieri che si trovino in situazione di soggiorno irregolare, “quando sia dimostrabile l’esistenza in Italia di un’attività lavorativa o comprovati legami familiari”.

“Mentre assistiamo a un dibattito che su questi temi banalizza, semplifica argomenti di fronte ai quali molte forze politiche dimostrano di non avere una visione a lungo termine, questa proposta di legge che viene dalle organizzazioni della società civile è già di per sé una buona notizia”, ha detto la ex presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo alla tavola rotonda che è stata moderata dalla giornalista de La Stampa, Francesca Schianchi. “È importante che ciò avvenga nel momento in cui approda in Aula il Decreto Sicurezza bis che al contrario erode i diritti di alcuni, erodendo in realtà i diritti di tutti; nel tempo in cui si sovverte il diritto del mare e si è alzata l’asticella della disumanità”, ha concluso l’attuale deputata del gruppo Liberi Uguali. Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato di Più Europa, Riccardo Magi. Per Magi: “è una proposta che prova a confrontarsi su un terreno di pragmatismo, mettendo in agenda qualcosa che i gruppi parlamentari avevano fatto fatica ad inserire”. Una previsione di norme che ha trovato il sostegno anche di Gennaro Migliore, rappresentante in Commissione Affari Costituzionali del Partito Democratico, il quale ha riconosciuto “l’errore commesso dal partito nel non avere superato in passato la legge Bossi Fini”. Una parziale apertura alla proposta di Ero Straniero è giunta anche dalla parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Simona Suriano, la quale però ha invitato “ad essere pragmatici e concreti, guardando le cause delle migrazioni, cioè, auspicando investimenti nella cooperazione allo sviluppo”. Perché dire, “rimpatriamoli tutti è ovviamente una soluzione di tipo propagandistico, e ci vorrebbe un secolo”, ha incalzato nel dibattito Francesca Scianchi, la giornalista della Stampa che ha moderato la tavola rotonda a cui hanno partecipato tutte le forze politiche rappresentate nella prima Commissione. Sia la deputata di Forza Italia, Laura Ravetto, che Emanuele Prisco di Fratelli d’Italia, hanno insistito “sulla necessità di trovare risorse per i rimpatri”, ritenendo entrambi auspicabile “la strada dell’immigrazione selettiva”. Dello stesso tenore le dichiarazioni del deputato della Lega Igor Giancarlo Iezzi, per il quale “non si possono regolarizzare tutti”.