La proposta di legge era stata presentata dal governo socialdemocratico della prima ministra Mette Frederiksen che ha dichiarato di aspirare a “zero richiedenti asilo” in Danimarca, ed era stata sostenuta anche dall’opposizione di centrodestra. Di cinque anni fa fu un’altra vergognosa iniziativa, il sequestro dei beni di valore trovati in possesso delle persone migranti.
Il provvedimento è stato duramente criticato dalle associazioni per i diritti umani, perché minaccia i diritti alla protezione dei rifugiati stabiliti a livello internazionale.
Il numero di richiedenti asilo nel Paese scandinavo di 5,8 milioni di abitanti è sceso dai 21mila del 2015 agli attuali 1.500, numeri ovviamente facilmente assorbibili senza trauma alcuno.
In una dichiarazione, la FLM esprime sgomento per la decisione del governo danese, che “rischia di esporre rifugiati, migranti e richiedenti asilo a incertezze, pericoli e lacune ingiustificate nei loro diritti umani e protezione”. La dichiarazione rileva che l’emendamento “va contro lo spirito del diritto internazionale e gli impegni sulla protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo”, compresa la Convenzione sui rifugiati del 1951 (di cui la Danimarca è firmataria) e il più recente Patto globale sui rifugiati.
La dichiarazione ribadisce che “i rifugiati perdono molte cose quando fuggono, ma mai dovrebbero perdere i loro diritti umani”. Sottolinea che la protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo è sancita dal diritto internazionale, ma con l’adozione di “questa nuova legge, il governo danese sta seriamente minando la sua solidarietà con i più vulnerabili, i suoi impegni internazionali e la sua reputazione di nazione rispettosa lo stato di diritto e i diritti umani”.
La dichiarazione conclude che accogliere lo straniero è un messaggio centrale del vangelo di Gesù Cristo. È una chiamata condivisa con le altre religioni, ed è un imperativo umanitario. La FLM invita il governo della Danimarca a riconsiderare urgentemente questa decisione; la comunità internazionale e l’Unione europea a garantire il rispetto del diritto e degli impegni internazionali; le sue chiese membri a sostenere con i loro governi i diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
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