Eurodiaconia chiede la fine della criminalizzazione della solidarietà

Una dichiarazione esprime la preoccupazione che la criminalizzazione della solidarietà distragga l’opinione pubblica dalle questioni reali e urgenti relative alle politiche migratorie

Foto Eurodiaconia.org

Roma (NEV), 31 luglio 2019 – La scorsa settimana, Eurodiaconia, la rete di 51 chiese e organizzazioni non governative cristiane che si occupa di servizi sociali e sanitari e di tutela della giustizia sociale, e dei diritti, di protezione dei cittadini, ha co-firmato una dichiarazione in cui esortava l’Unione Europea e gli Stati membri a porre fine alla criminalizzazione della solidarietà con i migranti e i rifugiati, e verso il lavoro delle ONG, della società civile e dei volontari.

Un recente studio di ReSOMA, la piattaforma sociale di ricerca sulla migrazione e l’asilo, ha identificato almeno 49 casi in corso di indagine e azione penale in 11 stati membri che hanno coinvolto più di 150 persone. Tuttavia, nella maggior parte di questi casi i giudici non hanno trovato nelle denunce prove valide per procedere ad una condanna. Ciò suggerisce che le azioni penali sono spesso utilizzate per scoraggiare la solidarietà e creare un ambiente ostile per i migranti.

La dichiarazione esprime la preoccupazione che la criminalizzazione della solidarietà distragga l’opinione pubblica dalle questioni reali e urgenti relative alle politiche migratorie e di asilo dell’UE, come la mancanza di ingressi protetti e canali di migrazione regolari, condizioni di accoglienza inadeguate e percorsi sostenibili per l’inclusione dei migranti residenti. In tale contesto, la dichiarazione invita l’UE e gli Stati membri a:

-Promuovere un ambiente favorevole all’assistenza umanitaria e alla solidarietà nei confronti dei migranti;

-Ampliare e facilitare l’accesso ai finanziamenti dell’UE per la società civile per l’assistenza umanitaria ai migranti privi di documenti e per azioni che promuovono i valori dell’UE e lo stato di diritto;

-Adottare e attuare politiche migratorie dell’UE equilibrate che includano percorsi sicuri e regolari verso l’Europa, regimi di reinsediamento, visti umanitari, permessi di lavoro e regimi di migrazione del lavoro che contribuirebbero alla riduzione del traffico e del traffico di esseri umani.

Eurodiaconia promuove e diffonde l’importante ruolo delle organizzazioni della società civile nell’integrazione e nell’inclusione sociale dei migranti. Il recente Rapporto sull’integrazione a livello locale e il Documento programmatico sull’inclusione sociale dei migranti indicano come le autorità locali e le organizzazioni della società civile possano lavorare meglio insieme per creare modelli di integrazione e servizi sociali più inclusivi per migranti e rifugiati. A novembre, Eurodiaconia ospiterà un incontro di rete ad Atene, in Grecia, sull’inclusione sociale, l’assistenza e la protezione dei bambini migranti.