Uragano atlantico. Anche i Metodisti impegnati per il dopo-Dorian

E intanto un nuovo ciclone formatosi sull’Oceano si sta dirigendo verso Irlanda e Regno Unito

Veduta aerea dei danni a un porto dopo il passaggio dell'uragano Dorian che ha colpito le Bahamas a partire dal 1 settembre 2019. Foto di Hunter Medley, US Coast Guard, per gentile concessione della Coast Guard Air Station Clearwater tratta da umnews.org

Roma (NEV), 9 settembre 2019 – Mentre nelle Bahamas si cercano ancora i dispersi e le organizzazioni di soccorso coordinano le evacuazioni e gli aiuti a migliaia di persone sfollate, un nuovo ciclone formatosi sull’Oceano Atlantico, “Gabrielle”, e quel che resta dell’uragano “Dorian” (che si è abbattuto sabato scorso anche in Nuova Scozia, abbattendo alberi e lasciando 450.000 persone senza elettricità) si stanno dirigendo verso l’Irlanda e il Regno Unito.

In prima linea per la raccolta fondi e l’invio di volontari nelle zone colpite dal disastro, la Guardia Costiera, la “Bahamian National Emergency Management Agency”, la “Royal Bahamian Defense Force”, la Croce Rossa, l’Agenzia americana di soccorso USAID, la Royal Navy britannica e altri organismi pubblici, privati e religiosi, fra cui il “United Methodist Committee on Relief” (UMCOR).

Carla Culmer, foto tratta da bahamas.gov.bs

La Conferenza della Chiesa metodista delle Bahamas ha già messo in campo delle risorse in quella che è considerata una devastazione senza precedenti. Servono beni di prima necessità e ripari, come ha spiegato la presidente della Conferenza, pastora L. Carla Culmer, ricordando che i sopravvissuti hanno bisogno anche di qualcuno che ascolti le loro storie: “Vogliamo capire come possiamo aiutare, ascoltare ed essere presenti – ha dichiarato Culmer -. Le persone sono traumatizzate, la tempesta è durata molto a lungo. Si parlava di decine di morti, ma crediamo che il numero aumenterà. Le acque si stanno ritirando e temiamo che riveleranno cose per le quali non siamo pronti”.

Stephanie Gottschalk

Dorian ha spazzato via alberi e abitazioni in diverse zone. Il ministero metodista di emergenza catastrofi Bahamas Methodist Habitat” (BMH) si trova a Camp Symonette sull’isola di Eleuthera, circa 80 miglia a sud delle isole Abacos e Grand Bahama. La sua direttrice esecutiva, la pastora Stephanie Gottschalk, sta coordinando il lavoro di aiuto, in particolare nel fornire rifugio, per la rimozione dei detriti e per l’assistenza a lungo termine. L’UMCOR ha intanto inviato al Bahamas Habitat una sovvenzione di solidarietà per l’emergenza a breve termine, per rispondere ai bisogni umani di base. L’agenzia di soccorso prevede inoltre di collaborare, alle Bahamas, con la Chiesa metodista dei Caraibi e delle Americhe così come con lo “United Methodist Board of Global Ministries”.

BMH è operativo dal 1992. In seguito all’uragano Andrew, la Conferenza metodista delle Bahamas, denominazione metodista indipendente con ministeri nelle circa 20 isole abitate, ha collaborato attivamente con il governo delle Bahamas e con la Chiesa metodista unita negli Stati Uniti attraverso Habitat, che ha svolto un ruolo attivo in risposta a diversi disastri nelle isole vicine, ad esempio Haiti.