Roma (NEV), 31 ottobre 2019 – La presidente della Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC) Najla Kassab, prima pastora eletta nella carica e già rappresentante del Sinodo evangelico nazionale di Siria e Libano, ha diramato un messaggio per la Giornata della Riforma, che si celebra il 31 ottobre in tutto il mondo. La riproponiamo integralmente qui di seguito.
Dalle strade di Beirut, nel bel mezzo di una crisi politica, vi saluto oggi mentre ricordiamo e celebriamo la Giornata della Riforma. Una delle lezioni più forti che la Riforma ci ha insegnato è la responsabilità: che ogni persona e i leader siano responsabili di fronte alla comunità. Non esiste autorità al di sopra della responsabilità. Attraverso la responsabilità, ci riformiamo insieme e controlliamo che il nostro ministero e i nostri dirigenti lavorino per il Regno di Dio, per la giustizia per tutti. Se dovessimo prendere sul serio la sfida della Riforma permanente, di mantenere viva la Riforma, dobbiamo aumentare la responsabilità.
Oggi in molte strade di tutto il mondo si è in sciopero, a Beirut, Hong Kong, Iraq, Cile o altrove. La gente ha deciso di non rimanere più in silenzio e i giovani hanno assunto il rischio di stare in strada per chiedere ai loro leader di assumersi le responsabilità per una vita dignitosa per tutti, sollevando il loro grido contro la corruzione. Sì, i leader devono essere ritenuti responsabili e va sottolineato ciò che è ingiusto.
Nonostante il fatto che ogni Paese abbia le sue cause di ingiustizia, il fattore comune è che i giovani hanno il coraggio di parlare e persino di pagare un prezzo. È tempo di riflettere insieme su come potrebbe avvenire il cambiamento, sia esso graduale o radicale. Il silenzio è fra le principali cause dell’ingiustizia, come la mentalità per cui non dovrei sostenere problemi che non mi riguardano direttamente.
Oggi, ancora, la nostra Confessione di Accra ci ricorda che le questioni di giustizia economica ed ecologica non sono solo questioni sociali, politiche e morali, ma sono parte integrante della fede. Essere fedeli all’alleanza di Dio richiede che i singoli cristiani e le chiese prendano posizione contro le attuali ingiustizie economiche e ambientali “guardando attraverso gli occhi delle persone impotenti e sofferenti”. Le chiese e la società sono chiamate ad ascoltare le grida delle persone che soffrono e la ferita della stessa creazione, che è sovra-consumata e sottovalutata dall’attuale economia globale.
Oggi la sfida è continuare a denunciare l’ingiustizia economica, prendere parola e usare insieme la nostra immaginazione per un futuro migliore. Oggi mi richiamo alla Testimonianza di Wittenberg, con la quale ci siamo impegnati due anni fa con le nostre sorelle e fratelli luterani, dicendo insieme:
Insieme desideriamo una rinnovata immaginazione sul significato di essere chiesa in comunione – per il nostro mondo, nel nostro tempo.
Abbiamo bisogno di nuova immaginazione per vivere insieme, in modi che abbraccino la nostra unità non solo come dono, ma anche come chiamata.
Abbiamo bisogno di nuova immaginazione per sognare un mondo diverso, un mondo in cui prevalgano giustizia, pace e riconciliazione.
Abbiamo bisogno di nuova immaginazione per praticare una spiritualità di resistenza e una visione profetica, spiritualità al servizio della vita, spiritualità formate dalla missione di Dio.
In questo giorno uniamo la nostra voce a quella di tutti coloro che stanno lottando per le strade del mondo. Siamo chiamati a ricordare, con il potere dello “stare qui” per i nostri valori, avendo fiducia, che indipendentemente da quanti siamo possiamo fare la differenza. Martin Lutero ci ha incoraggiato a dire “Qui sto, non posso fare altrimenti” anche quando ciò significava pagare un prezzo. Oggi aggiungiamo alle parole di Lutero: “Qui parlo”.
Crediamo di poter fare la differenza e impegnarci in una Riforma che sta continuando (semper reformanda cioè sempre da riformare).
In Cristo,
Najla Kassab, Presidente della Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC)