100 anni della Chiesa hussita cecoslovacca: aperta, libera, democratica

Foto Karel Cudlin / Chiesa hussita cecoslovacca

Roma (NEV), 15 gennaio 2020 – La Conferenza delle chiese europee (KEK), ha espresso i suoi più sentiti auguri alla Chiesa hussita cecoslovacca, che è suo membro aderente.

“È per noi fonte di ispirazione assistere ai 100 anni della Chiesa hussita cecoslovacca al servizio di Dio e dell’umanità”, ha dichiarato il segretario generale della KEK, Jørgen Skov Sørensen.

“Con i nostri fratelli e sorelle in Repubblica Ceca celebriamo insieme questa data, ringraziando per i contributi storici apportati all’unità cristiana e alla libertà evangelica da questa chiesa membro. Inviamo le nostre preghiere per il loro continuo viaggio ecumenico”, ha aggiunto.

Istituita nel 1920, la Chiesa hussita cecoslovacca professa l’antica tradizione del cristianesimo primitivo, di Cirillo e Metodio, e fa riferimento agli insegnamenti di Jan Hus, della Riforma, di Giovanni Amos Comenio, del movimento modernista e all’eredità spirituale e umanistica di Tomáš Garrigue Masaryk.

L’11 gennaio scorso, nella chiesa di Saint Nicolas a Praga, si è tenuta una celebrazione. Sono previste altre

La Chiesa hussita cecoslovacca, nell’ambito del suo anniversario, ha approvato il documento “Chiesa e società“, dove fra l’altro sottolinea la sua caratteristica di chiesa aperta alla società, ai valori della libertà e della democrazia, “consapevole dei suoi stretti legami con l’ebraismo e della necessità di cercare la comprensione tra le religioni e di sviluppare il dialogo con la società, che spesso rifiuta la religione a priori”.

La Chiesa hussita cecoslovacca, si legge nel documento, si prende cura del mondo “nella proclamazione del Vangelo, attraverso la predicazione e l’opera missionaria, diffondendo la conoscenza della Bibbia e coltivando il pensiero religioso, promuovendo la teologia accademica, attraverso la diaconia, attività caritative e sociali” avendo come obiettivo quello di migliorare la qualità della vita delle persone, anche attraverso l’educazione e attività culturali.


Jan Hus (1370-1415) è stato teologo e martire. Giunto a Costanza con un salvacondotto imperiale per presentare le sue tesi di riforma della chiesa davanti al Concilio riunito nella città tedesca, Hus venne arrestato, dichiarato eretico e arso sul rogo il 6 luglio del 1415. Considerato un esponente della cosiddetta Prima Riforma – quella cioè che precedette la Riforma protestante del XVI secolo e che includeva anche il movimento valdese medievale –, Jan Hus rimane una figura chiave della storia boema ed europea, sia da un punto di vista culturale – per le sue idee teologiche, filosofiche ed educative – sia storico/politico.